Europa contrastata nel finale in piena guerra dei dazi tra Usa e Cina, mentre la tregua sulle tariffe annunciata da Trump con gli altri Paesi ha esaurito gli effetti benefici. La peggiore è Francoforte (-1,3%), preceduta da Milano (-1%), Parigi (-0,4%) e Madrid (-0,2%), positiva invece Londra (+0,4%). Poco mossi gli indici Usa (Dow Jones -0,32% e Nasdaq -0,24%). In forte rialzo i rendimenti dei 'T-Bond' americani (+11,8 punti al 4,53%), con lo spread tra Germania e Stati Uniti sopra i 204 punti. In calo invece i rendimenti dei titoli italiani (-2,3 punti al 3,79%) e tedeschi (-4,9 punti al 2,52%), con il differenziale tra Btp e Bund tedeschi in rialzo a 127,1 punti. Continua la discesa del dollaro a 0,88 euro e 0,76 sterline, livelli che non toccava dal febbraio del 2022 nei confronti dell'euro e dall'aprile dello stesso anno per la sterlina. Tocca invece nuovi massimi l'oro (+2,97% a 3.212 punti), che diventa il bene di rifugio per eccellenza insieme al franco svizzero, sui massimi di sempre a 1,23 dollari. Invariato il greggio Usa a 60 dollari al barile, mentre il gas sale dello 0,37% a 33,42 euro al MWh ad Amsterdam. Segnano il passo i petroliferi Bp (-2,34%), TotalEnergies (-1,41%) e Shell (-1,25%), mentre appare invariata Eni. Balza Stm (+3,9%), che fa meglio dei rivali Be (+1,6%) ed Asm (+1,45%), mentre Infineon (-0,08%) è colpita da prese di beneficio dopo il balzo della vigilia. In campo bancario cedono Unicredit (-1,51%) e Banco Bpm (-0,6%). Segnano il passo invece gli assicurativi Zurich (-5,4%), Generali (-4,04%) ed Aegon (-1,6%). In ordine sparso gli automobilistici Stellantis (-3,32%), Ferrari (-2,41%), Porsche (+1,91%), Bmw (+1,69%) e Mercedes (+1,31%).