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Trappola per Cc con finto femminicidio, 'non volevo una strage'

Trappola per Cc con finto femminicidio, 'non volevo una strage'

Sassarese resta in carcere: 'li odio ma è stata una simulazione'

SASSARI, 02 maggio 2025, 11:59

Redazione ANSA

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Antonio Maria Pani, il 64enne che la sera del 29 aprile ha saturato di gas la sua casa a Ozieri e attirato sul posto i carabinieri dicendo di aver ammazzato la moglie, con l'idea di far esplodere la palazzina, è comparso stamattina davanti al gip del tribunale di Sassari. Il giudice Sergio De Luca ha convalidato l'arresto e disposto che l'uomo resti in carcere, a Bancali, accusato di strage, simulazione di reato e minaccia a pubblico ufficiale.
    Pani, assistito dall'avvocata Antonella Chirigoni, rispondendo alle domande del gip ha ammesso di aver architettato e preparato lui la trappola per le forze dell'ordine, ma ha specificato che si trattava solo di una simulazione, di non aver mai avuto la reale intenzione di fare un strage. Voleva solo far fare una brutta figura a carabinieri e polizia, verso i quali nutre un profondo odio, ritenendoli responsabili della separazione dalla moglie, che anni fa lo aveva denunciato per maltrattamenti.
    La sera di giovedì 29 aprile Pani ha aperto i rubinetti di due bombole del gas nel suo appartamento di via Meridda 15, in una palazzina su quattro livelli nel rione Tramentu, dove l'uomo, ex carabiniere e ora muratore disoccupato, vive da solo.
    Ha sigillato porte e finestre con nastro isolante e ha telefonato al 112 dicendo: "ho ammazzato mia moglie", proprio per attirare sul posto le forze dell'ordine. Poi è andato a nascondersi in un bunker sotterraneo scavato con le sue mani nella legnaia in cortile, pronto a far saltare per aria l'appartamento con un telecomando con cui azionare una mola a disco e a un piano cottura che, avviandosi, avrebbero provocato una pioggia di scintille, causando l'esplosione.
    Quando i vigili del fuoco, i carabinieri e i poliziotti sono arrivati sul posto qualcosa ha fatto desistere il 64enne dal suo disegno omicida. I vigili hanno chiuso il gas e le forze dell'ordine si sono messe in contatto con la moglie di Pani verificando che stesse bene. Dopo circa un'ora di ricerche, i carabinieri della Compagnia di Ozieri, guidati dal maggiore Gabriele Tronca, e gli agenti del commissariato di Ozieri, diretti da Ettore Floris, hanno scovato l'uomo rintanato nel suo rifugio sotterraneo e lo hanno arrestato.
    Perquisendo il suo appartamento hanno trovato vari manoscritti contro polizia, carabinieri e magistratura, oltre che libri e manifesti inneggianti al fascismo.
   

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