"Questo genere di segnalazioni non
solo non devono spaventare, ma sono la quinta essenza in uno
Stato democratico in cui le azioni dei pubblici poteri, a
qualunque latitudine, sono rette dal principio di legalità e il
servizio Giustizia offerto ai cittadini deve essere il più
efficace per l'effettiva tutela dei diritti". Lo sostiene il
Comitato direttivo centrale dell'Associazione Nazionale
Magistrati (Anm) in merito alla piattaforma avviata in via
sperimentale dall'Ordine degli avvocati di Milano per l'inoltro
delle segnalazioni riguardanti magistrati e personale
amministrativo degli Uffici Giudiziari di Milano.
"L'iniziativa dell'Ordine degli Avvocati - aggiunge il
Comitato direttivo centrale dell'Anm - offre uno strumento di
razionalizzazione di queste segnalazioni, anche sulla scia della
riforma Cartabia che consente ora agli avvocati eletti nei
Consigli Giudiziari 'di esprimere un voto unitario' sulla
professionalità dei magistrati (professionalità che viene
valutata ogni 4 anni) 'sulla base del contenuto delle
segnalazioni di fatti specifici, positivi o negativi'. Se questi
sono gli aspetti positivi della iniziativa deve però anche
osservarsi che essa nasce in un clima estremamente delicato in
cui spesso i singoli magistrati sono stati attaccati
personalmente, anche da parte di esponenti politici di
primissimo piano, per le decisioni di merito che hanno assunto.
Questo strumento, pertanto, allontanandosi dalle ragioni
virtuose che hanno portato alla sua istituzione, potrebbe essere
surrettiziamente utilizzato per screditare il lavoro di singoli
magistrati o, comunque, per ingenerare forme di pressione
anomala sull'ordinato svolgersi dell'attività giurisdizionale.
Spetterà quindi all'Ordine degli Avvocati - conclude l'Anm -
vagliare con estrema prudenza e accuratezza sulle segnalazioni
che preverranno, cercando di mantenere questo strumento
nell'alveo per cui era stato pensato".
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