"Giacomo Russi e Sergio Russi, arrestati il 22 settembre 1943, deportati a Meppen, assassinati". "Ferruccio Ascoli, arrestato il 27 aprile 1944, deportato ad Auschwitz, assassinato". Così recitano le targhe d'ottone poste sopra le tre 'pietre d'inciampo', realizzate dall'artista tedesco Gunter Demnig e inaugurate oggi ad Ancona sulle strade dove abitavano o vivevano le tre vittime dell'Olocausto in occasione della Giornata della Memoria.
L'evento, promosso dal Consiglio regionale, in collaborazione con il Comune, la Comunità ebraica e l'Istituto di Storia delle Marche, si è svolto in due fasi: prima in via Saffi, dove sorgeva l'azienda farmaceutica della famiglia Russi, poi in corso Amendola 51, dove abitava il giornalista e direttore del Corriere Adriatico Ferruccio Ascoli. Presenti il presidente del Consiglio Mastrovincenzo, l'assessore alla Cultura di Ancona Marasca. Vera Vigevani Jarach, madre della Plaza de Mayo e i ragazzi delle scuole elementari e medie. Sono le prime 'pietre d'inciampo' ad Ancona.
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