La vita del campione mondiale di golf
Tiger Woods somiglia, vista da fuori, più a quella di un
personaggio romanzesco: la maestria con la quale ha imparato ad
usare la mazza da golf all'età di otto mesi, il rapporto
privilegiato col padre, suo maestro e amico, le vittorie
inanellate a ritmi mai visti, la battaglia perché anche la
comunità di colore potesse entrare non solo di diritto, ma anche
di fatto, a giocare sui campi d golf, e a vincere.
Il documentario in due episodi Tiger Woods in onda martedì 13 e
il 20 luglio su Sky Documentaries (canali 122 e 402) alle 21.15
mostra l'altra faccia della medaglia della vita del campione, ma
soprattutto dell'uomo Tiger, un personaggio costruito dal padre
Earl senza attenzione al bambino che stava crescendo e all'uomo
che sarebbe diventato: allenamenti fisici e mentali sfibranti,
poco tempo dedicato al gioco e ai coetanei, l'incarico assunto
da ragazzino e senza alcuna consapevolezza di essere un simbolo,
un marchio, un progetto, una macchina per fare soldi.
Con filmati e interviste inediti - il suo ex caddy e amico
intimo, Steve Williams; la leggenda del golf Sir Nick Faldo;
l'amico e biografo di suo padre Earl Woods, Pete McDaniel; il
primo amore di Tiger, Dina Parr; Rachel Uchitel, la donna al
centro dello scandalo sessuale che ha cambiato per sempre il
mondo di Tiger, che rompe il suo silenzio per la prima volta -
si ricostruisce il percorso in salita di un grandissimo talento,
che al golf ha regalato davvero tutto mentre il mondo, come
spesso accade ai personaggi iconici, si godeva lo spettacolo
della sua ascesa e della sua caduta. Inaspettatamente, la forza
incredibile di Tiger gli ha consentito di ricostruire la propria
vita personale nel rapporto con i figli, e professionale, con un
leggendario ed inaspettato ritorno sportivo, culminato nella sua
vittoria ai Master 2019.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA