Visita lampo questa mattina a
Genova del neosovrintendente del Carlo Felice Michele Galli.
Galli ha incontrato Pietro Picciocchi e ha avuto un primo
contatto con il Consiglio d'indirizzo, per poi rientrare a casa
a Pisa. Nei prossimi giorni si insedierà ufficialmente e
presumibilmente lunedì avrà luogo la conferenza stampa di
incontro pubblico.
"Ringrazio il Consiglio di Indirizzo della Fondazione Carlo
Felice per avermi indicato all'unanimità alla guida del Teatro
dell'Opera di Genova, ed il ministro della cultura Alessandro
Giuli per aver condiviso questa indicazione - ha dichiarato
Galli - Il Carlo Felice, ed io personalmente, abbiamo davanti
anni importanti. Tanto è stato fatto fino ad ora, e tanto resta
ancora da fare, per far crescere questa Istituzione che vanta
una lunga storia e una grande tradizione. Una istituzione
culturale che può e deve continuare ad essere la casa di tutti,
a rappresentare il pilastro fondamentale della cultura di Genova
e della Liguria. Un teatro certamente radicato nel suo
territorio e necessariamente aperto al mondo. Un teatro che con
la sua programmazione artistica possa essere sempre più
accogliente ed appetibile verso i giovani, che nella musica e
nell'Opera possono trovare la "cassetta degli attrezzi" per
essere cittadini consapevoli, curiosi ed aperti al bello. Ma
anche un teatro che sia sempre più proiettato in una dimensione
internazionale: che porti nel mondo Genova, le sue tradizioni e
la sua capacità di innovare". Galli è atteso ad appuntamenti
importanti a breve scadenza: l'incontro con i sindacati per
scongiurare il prosieguo delle agitazioni proclamate di fronte
al muro eretto dalla precedente sovrintendenza; la
programmazione futura, l'assetto interno con la copertura di
posti vacanti da troppo tempo (come l'ufficio stampa), la
sensibile diminuzione di pubblico. In ultimo, come è noto,
spetta con la legge sulle Fondazioni al sovrintendente la nomina
del direttore artistico per cui dovrà essere Galli a decidere
come muoversi in questo ambito: se ci sarà un'intesa reciproca
con l'attuale direttore Pierangelo Conte e se a breve o lungo
termine si arriverà a un divorzio.
"Si tratta - si legge ancora nella sua dichiarazione - di un
lavoro importante che intendo portare avanti con la mia storia
umana e professionale e con il mio bagaglio di competenze
attraverso un dialogo continuo con le Istituzioni politiche
locali e con tutte le maestranze. Queste rappresentano insieme
con il pubblico il patrimonio più grande del Carlo Felice: a
questo capitale umano ed artistico assicuro il mio ascolto.
Tutti lavoreremo per far crescere il Carlo Felice. Lo faremo
insieme: con rispetto, coraggio, voglia di sperimentare e di
aprirsi sempre di più".
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