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Roberto Andò, 'la mia Elettra tra vendetta e solitudine'

Roberto Andò, 'la mia Elettra tra vendetta e solitudine'

Il regista apre il 9 maggio gli spettacoli classici di Siracusa

PALERMO, 22 aprile 2025, 10:45

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una donna cresciuta nell'attesa della vendetta. È "Elettra" di Sofocle che il 9 maggio inaugura il 60/o ciclo di spettacoli classici al Teatro Greco di Siracusa. Interpretata da Sonia Bergamasco, per la prima volta a Siracusa, e diretta da Roberto Andò. "Un personaggio che ci è molto vicino - racconta il regista - che ha una sensibilità indomabile, conosce la furia e agisce guidata dalle emozioni.
    Antigone è guidata da una razionalità a tratti feroce e fredda, al contrario Elettra, costretta a vivere nella casa del padre Agamennone da schiava, lei che è stata una principessa della stirpe degli Atridi, ha visto suo padre ucciso dalla madre Clitennestra e dall'amante Egisto che adesso siede sul trono che spetterebbe al fratello Oreste. Vive nell'odio, disprezza la madre e il destino che l'ha costretta a obbedire agli assassini.
    "Lasciate che io sia pazza - dice -. Io non smetterò mai i miei canti di lutto, i miei cupi lamenti, finché vedrò le luminose scie degli astri".
    "Da Eschilo a Euripide - osserva Andò - il teatro greco attraversa i conflitti interni alla famiglia, ma qui invece c'è solo Elettra, sostenuta dalla forza della sofferenza, è sola e gli altri personaggi sono al suo servizio. Antigone combatte Creonte e le istituzioni, Elettra combatte se stessa, il conflitto è tutto interno al suo animo, tutta la tragedia si concentra nell'attesa di una vendetta che tarda a giungere.
    Elettra non sa che il fratello Oreste è ancora vivo e quando finalmente torna, uccide la madre e l'amante Egisto. La vendetta è compiuta ma il dolore rimane, inchioda Elettra ai ricordi della faida tribale e della malvagità della madre che aveva istituito una festa per celebrare l'assassinio di Agamennone".
    Lo scenografo Gianni Carluccio ha immaginato uno spazio che descriva la solitudine estrema di Elettra ai piedi del grande palazzo che è luogo di morte. I costumi di Daniela Cernigliaro evidenziano l'ambientazione anacronistica, senza tempo, voluta da Roberto Andò: "Non dimentichiamo - aggiunge il regista - che quella del mondo antico è l'invenzione di una tradizione, nessuno può sapere come i greci mettevano in scena le loro tragedie. Tutto è stato inventato".
    Le musiche sono state affidate a Giovanni Sollima e Sonia Bergamasco suonerà il pianoforte, perché "la musica è stato negli anni l'unico conforto di Elettra". Affiancano l'attrice, Roberto Latini, Danilo Nigrelli, Silvia Ajelli nel ruolo di Crisotemi, Anna Bonaiuto in quello di Clitennestra, Roberto Trifirò, Rosario Tedesco e Simonetta Cartia.
    Roberto Andò è reduce dal grande successo dei film "La Stranezza" e "L'Abbaglio", una doppia riflessione sulla letteratura e il destino del Sud d'Italia. Fu un abbaglio l'unificazione italiana che nasce storta. "È un abbaglio quello di Servillo che pensa che i due improbabili garibaldini si siano redenti e invece li ritrova in una bisca, una metafora di come la Spedizione dei Mille fu una rivoluzione che si realizzò anche attraverso patti con le forze oscure del territorio. Ma adesso - chiosa il regista - voglio pensare solo ad Elettra, poi mi dedicherò alle presentazioni del mio ultimo libro, "Il coccodrillo di Palermo" e l'estate è il tempo della creatività, dove i progetti prendono forma. Ma l'immaginazione va governata, non deve mai essere una fase di anarchia".
   

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