Si intitola 'Margherissima' il
progetto speciale della Biennale Architettura di Venezia
allestito all'interno della Polveriera Austriaca a Forte
Marghera. La 'costola' mestrina dell'Esposizione, che dal 2016
trova ospitalità nella fortezza della terraferma, è stata
presentata oggi alla presenza del presidente della Biennale,
Pietrangelo Buttafuoco, e del curatore, Carlo Ratti.
Frutto della collaborazione tra Nigel Coates e
l'Architectural Association di Londra, il progetto si concentra
sull'area di Marghera e il territorio contaminato dalle
lavorazioni chimiche, situato nei pressi del Ponte della
Libertà. Propone una visione di ampio respiro basata su un
grande appezzamento di terre, noto come 'I Pili', e fonde il
vocabolario dell'architettura veneziana con quello del suo
passato industriale per dar vita a un'aggiunta moderna alla
laguna. "Io non c'entro nulla col progetto - ha dichiarato il
sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro -. Lo dico perché un pezzo
della terra è di mia proprietà. Essere proprietario di una
terra, in questa città, sembra un reato (l'area dei PIli è al
centro dell'inchiesta per corruzione denominata 'Palude', ndr)".
"Non è solo una proposta per questo sito - ha commentato
Ingrid Schroder, direttrice della Architectural Association -,
ma è uno sviluppo di immaginazione di uno spazio e un modo per
porre domande". È un progetto provocatorio, non un modello
pulito, "ma qualcosa che porta nel mondo del sogno e della
nostalgia, sia di Venezia sia di Marghera", ha concluso.
Margherissima "è superlativo e i superlativi, si sa,
accompagnano alla speranza - ha dichiarato Buttafuoco -. La
Terra, l'idea stessa di superficie, non è una tabula rasa. Ai
curatori, realizzatori e studenti che hanno partecipato, alla
forma stessa di questo progetto, posso dire che hanno realizzato
un progetto bello come una utopia, ma reale. Ed è l'architettura
che coinvolta in questa felice eresia, riesce ancora una volta,
nel segno di Venezia, ad affrontare la sfida in forza
d'ingegno".
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