Le tenebre del passato "si
addensano per chi presume di rischiararle con il proprio sapere,
ma chi si accosta umilmente all'ignoto, cercando la verità, si
avvezza alla penombra e intravede, distingue, tocca con mano".
Lo scriveva Giacomo Boni (Venezia, 1859 - Roma, 1925), uno dei
più importanti archeologi italiani tra XIX e XX secolo. E' stato
un precursore nei metodi innovativi di scavo, a cominciare da
quello stratigrafico e nelle nuove concezioni di restauro e di
valorizzazione del patrimonio, diventando una figura di
riferimento. A lui viene dedicata al Parco archeologico del
Colosseo, Giacomo Boni. L'alba della modernità" (15 dicembre -30
aprile), una mostra diffusa, nei luoghi in cui l'archeologo
operò principalmente: il Foro Romano (di cui diresse gli scavi
dal 1898) e il Palatino (dove fu direttore degli scavi dal
1907).
Tra le sue scoperte, realizzate anche grazie alle foto delle
aree archeologiche che effettuava da una mongolfiera (presente
nella Mostra) , ci sono il Tempio di Vesta, il complesso della
fonte sacra di Giuturna e la chiesa medievale di Santa Maria
Antiqua. "Giacomo Boni era un grande italiano, un precursore,
non solo per i lavori straordinari fatti in questo parco ma
perché ha intuito un secolo prima che la tutela del patrimonio
e la sua valorizzazione dovessero stare unite, tutto quello che
è scritto nell'articolo 9 della Costituzione, ciò che abbiamo
tentato di fare in questi anni" spiega il ministro della cultura
Dario Franceschini. L'esposizione, curata da Alfonsina Russo,
Roberta Alteri, Andrea Paribeni con Patrizia Fortini, Alessio De
Cristofaro e Anna De Santis, organizzazione e promozione di
Electa, si articola in quattro sezioni: l'attività archeologica
e il museo forense ("che abbiamo riaperto al pubblico dopo
decenni di chiusura" spiega Alfonsina Russo, direttore del Parco
Archeologico del Colosseo) , nel Complesso di Santa Maria Nova;
la vita di Boni, al Tempio di Romolo; la scoperta della chiesa e
del ciclo pittorico bizantino, a Santa Maria Antiqua e nella
rampa domizianea; il contesto culturale e artistico del primo
Novecento, nelle Uccelliere farnesiane.
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