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Il 18 maggio la messa di inizio pontificato di Leone XIV, attese 250 mila persone

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Il 18 maggio la messa di inizio pontificato di Leone XIV, attese 250 mila persone

Il Papa conferma provvisoriamente tutti gli incarichi di Curia. Prima messa del Pontefice nella Sistina. "In molti contesti la fede è considerata una cosa assurda. Si preferiscono tecnologia, denaro, successo, potere, piacere"

09 maggio 2025, 20:14

Redazione ANSA

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Pope Leo XIV celebrates Mass with the Cardinal electors in the Sistine Chapel © ANSA/EPA

Pope Leo XIV celebrates Mass with the Cardinal electors in the Sistine Chapel © ANSA/EPA

Il pontificato di Leone XIV comincerà domenica 18 maggio con la messa di insediamento. Attesi rappresentanti da tutto il mondo e anche leader delle diverse fedi oltre a circa 250mila fedeli. A Piazza San Pietro si terrà la celebrazione solenne alle 10: un momento liturgico ma anche l'occasione per indicare le linee programmatiche del Pontificato. Un cenno già ieri nel saluto ai fedeli con un discorso scritto, come non era mai accaduto in precedenza; poi l'omelia nella prima messa da Papa, quella con i cardinali nella cappella Sistina. "Non sono pochi i contesti in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti; contesti in cui ad essa si preferiscono altre sicurezze, come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere, il piacere", ha detto nell'omelia in italiano preceduta da qualche parola in inglese. Papa Leone XIV ha già delineato la sua agenda dei prossimi giorni: domani incontrerà i cardinali mentre domenica 11 maggio il primo Regina Caeli dalla Loggia centrale di San Pietro.

Lunedì 12 maggio l'incontro con la stampa mondiale.

Il 20 maggio la presa di possesso della Basilica Papale di San Paolo Fuori le Mura

Il 21 maggio la prima udienza generale

Il 24 maggio l'incontro con la Curia Romana e i dipendenti vaticani.

Il 25 maggio il Regina Coeli (che in questo periodo liturgico sostituisce l'Angelus) e la presa di possesso della Basilica Papale di San Giovanni in Laterano e quella della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. 

 

 Ieri sera, dopo l'elezione, l'annuncio dalla Loggia, la cena con i cardinali, Prevost è tornato a casa, al Palazzo del Sant'Uffizio. Grande la gioia dei coinquilini che ne hanno approfittato per fare selfie e chiedere una benedizione. Al momento il nuovo Papa alloggerà in quella che era la sua casa fino a prima del conclave; deciderà solo successivamente se abitare nel Palazzo apostolico nel quale stanno comunque per essere avviati dei lavori di sistemazione e ristrutturazione, come accade all'inizio di ogni pontificato. Intanto Papa Leone guarda anche al prossimo lavoro di governo e ha confermato provvisoriamente tutti i capi dicastero della Curia. "Il Santo Padre desidera, infatti, riservarsi un certo tempo per la riflessione, la preghiera e il dialogo, prima di qualunque nomina o conferma definitiva", fanno sapere dal Vaticano. Per quanto riguarda il dialogo con il mondo esterno, auguri e attestati di stima continuano ad arrivare da tutto il mondo. 

 

Anche dalla Cina che auspica che il "dialogo costruttivo" con il Vaticano possa andare avanti durante il suo pontificato. Gioia per l'elezione viene espressa non solo dai vescovi americani ma anche da quelli del Perù dove Prevost è stato per molti anni missionario per gli agostiniani. Ma è soprattutto la gente del paese sudamericano a ricordare con affetto quel vescovo che indossava le galosce per aiutare la gente nei villaggi alluvionati o che raggiungeva i posti più impervi a cavallo. Intanto si profila l'ipotesi di un primo viaggio: "Non vedo l'ora di andare a Roma a salutare il nuovo Papa, per assistere al suo insediamento, per invitarlo a venire a celebrare il 1700esimo anniversario del Concilio di Nicea, come avevamo pianificato con il defunto Papa Francesco", ha detto oggi il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo. Infine è atteso un possibile omaggio del nuovo Papa alla tomba di Francesco a Santa Maria Maggiore. "Speriamo di vedere Leone XIV", dicono i fedeli, soprattutto gli americani, da questa mattina davanti alla basilica mariana.

Ancora un test per Roma,5000 agenti per l'insediamento

Oltre cinquemila uomini e donne delle forze dell'ordine in campo, personale specializzato per le scorte delle delegazioni straniere, dispositivi anti-drone, tiratori scelti, cinofili, artificieri, duemila volontari e 500 steward. Roma si prepara all'ennesimo test per la sicurezza in vista della cerimonia di insediamento del nuovo pontefice, in programma il 18 maggio, quando in piazza San Pietro confluiranno centinaia di migliaia di fedeli assieme a capi di Stato e di governo per assistere all'intronizzazione di Leone XIV. Un altro esame molto impegnativo a poco meno di un mese dalla morte di Bergoglio che ha richiamato in piazza - tra il giorno dell'annuncio della morte e quello dei funerali - oltre 400mila fedeli e più di duecento delegazioni. Per il 18 maggio si attendono "cifre in linea" con i 250mila che riempirono piazza San Pietro per l'ultimo saluto a Francesco. "Ripeteremo il dispositivo di sicurezza delle esequie" ha detto il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, che nel pomeriggio ha presieduto il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza per fare il punto sulle prossime tappe, a partire da domenica quando ci sarà il primo Regina Coeli del pontefice e il Giubileo delle Bande.

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