"Le persone che partecipano ad un
evento in uno stadio vogliono viverlo in sicurezza e tutto ciò
che rappresenta violenza è un danno diretto e indiretto alla
società, ci sono fatti specifici contro cui ci costituiamo per
ribadire il valore della legalità". Lo ha spiegato l'avvocato
Enrico de Castiglione, che assiste il club Milan che chiederà di
entrare come parte civile nel primo processo milanese, che
inizia stamani, scaturito dalla maxi inchiesta di Polizia e Gdf
e della Procura sugli ultras delle curve di San Siro.
Nel processo, davanti alla sesta penale, chiederà di essere
parte civile, per l'eventuale risarcimento dei danni subiti,
anche la Lega Serie A con l'avvocato Salvatore Pino.
Il processo immediato, con rito ordinario, vede imputati gli
ultrà rossoneri Christian Rosiello, anche ex bodyguard del
rapper Fedez (non coinvolto in questo procedimento), Riccardo
Bonissi e Francesco Lucci, fratello del capo della Sud Luca
Lucci, il quale come i capi della Nord interista, Andrea
Beretta, diventato anche collaboratore, e Marco Ferdico hanno
scelto l'abbreviato, che partirà il 4 marzo con 19 imputati in
tutto. Il maxi-blitz con 19 arresti risale a fine settembre
2024.
I tre ultrà, come gli altri della Sud arrestati
nell'inchiesta dei pm Paolo Storari e Sara Ombra, sono accusati
di associazione per delinquere finalizzata ad una serie di
episodi di estorsioni e "aggressioni".
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