Polemica a Reggio Emilia
dove il Comune ha messo a bilancio per il prossimo triennio una
cifra di un milione di euro dedicata all'integrazione scolastica
di studenti Rom, Sinti e Caminanti. Si tratta di un
finanziamento pubblico ottenuto grazie ad un bando del ministero
del Lavoro e delle Politiche sociali al quale l'ente aveva
partecipato.
La somma è stata inserita nella manovra presentata lunedì
scorso in consiglio comunale. Ma, come riporta oggi l'edizione
locale de il Resto del Carlino, ha scatenato la rabbia
dell'opposizione.
"Come al solito a Reggio Emilia, nella città delle persone,
ci sono bambini di serie A e bambini di serie B - attacca
Alessandro Rinaldi, capogruppo della Lega - Per quale motivo le
famiglie Rom e Sinti dovrebbero beneficiare di contributi
pubblici mentre alle famiglie reggiane non è garantita questa
opportunità? Siamo alla discriminazione vera e propria nei
confronti di bambini ed adolescenti che non sono figli di Rom,
Sinti o Caminanti". E ancora: "Uno sperpero di denaro pubblico
di cui il sindaco Massari e la sua giunta dovrebbero
vergognarsi. Questa è una scelta politica ed evidentemente
questa amministrazione ha priorità che sono sotto gli occhi di
tutti".
Ma l'assessore al welfare Annalisa Rabitti replica e
rivendica la bontà del progetto: "Non si sarebbero potuti
utilizzare i fondi per nient'altro, come sostenuto dalla Lega,
perché il finanziamento è strettamente vincolato alle modalità e
alle azioni previste dal ministero. I servizi che abbiamo
proposto e che saranno attivati, ovvero un un ingente monte ore
per educatori che parteciperanno all'attività scolastica in
classi in cui sono presenti bambini e adolescenti Rom, Sinti e
Caminanti, sono importanti per i minori interessati e per le
famiglie. Dalla preziosa attività degli educatori trarranno
giovamento tutti".
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