La visionaria regista iraniana Ana Lily Amirpour porta al Lido The bad batch con Suki Waterhouse, Jason Momoa, Keanu Reeves, Jim Carrey, Giovanni Ribisi, Yolonda Ross e Jayda Fink.
Siamo nel deserto del Texas in un futuro distopico.
In un clima post-apocalittico vive una comunità di
cannibali, rifiuto di una società che li ha posti dietro una
rete, si è liberata di loro. Scena iniziale splatter con la
protagonista, la giovane e bella Arlen (Waterhouse) a cui viene
sezionata una gamba e un braccio da fare alla brace. Sarà lei
(con un'opportuna protesi di legno alla gamba sinistra) il
Virgilio in questa realtà in cui tutti sono nemici, ma c'è anche
(è il caso del personaggio di Reeves) pur essendo un rifiutato,
un inaccettabile fa ancora suo il motto americano del 'sogno da
vivere'. Nel cast anche un cameo di un irriconoscibile Jim
Carrey nei panni di The Heremit. Il film sembra non aver
conquistato troppo pubblico e critica raccogliendo, tra l'altro
solo un breve applauso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA