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Infermieri sala operatoria a convegno

Infermieri sala operatoria a convegno

Confronto su cultura responsabilità e competenze specifiche

PERUGIA, 20 marzo 2018, 12:08

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Gli infermieri che lavorano nelle sale operatorie delle aziende ospedaliere dell'Umbria, hanno partecipato al primo convegno organizzato dalla loro associazione(Aiso), che si propone di accrescere la cultura della responsabilità e delle competenze specifiche per fronteggiare l'incalzare della tecnologia avanzata in chirurgia.
    All'incontro, che si è svolto presso la sala Rita Levi-Montalcini del Creo, hanno partecipato 120 infermieri in attività nelle varie realtà della regione. A sollecitare l'iniziativa sono stati i referenti regionali, Elide Moretti, Mauro Giappichini e Marta Pastorelli dell'Azienda ospedaliera di Perugia, che riferisce dell'iniziativa in un comunicato. Sono stati proposti argomenti riguardanti i processi assistenziali e tecnico-organizzativo; ed inoltre, la sicurezza del paziente e la a responsabilità dei professionisti.
    I giuristi intervenuti - il procuratore generale presso la Corte d'appello di Perugia Fausto Cardella e il sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Petrazzini - hanno esposto i concetti cardine della legge Bianco-Gelli, che regolamenta la responsabilità professionale in ambito sanitario. Sono stati ricordati i passaggi determinanti nella pratica infermieristica rispetto alla normativa. "Visto che l'attività di sala operatoria è per definizione un lavoro di squadra - ha detto Elide Moretti - è risultata appropriata l'espressione del dottor Petrazzini, che ha paragonato l'equipe operatoria ad una orchestra, i cui musicisti hanno l'obbligo di seguire lo stesso spartito. L'infermiere, al pari dell'orchestrale, non può usare uno spartito diverso".
    Sull'importanza della gestione del rischio in sala operatoria si è soffermata la dottoressa Laura Paglicci Reattelli, medico legale del S. Maria della Misericordia. "Impropriamente si ritiene - ha sostenuto - che il servizio che evidenzia il maggior numero di eventi avversi è quello che commette più errori, non è affatto così. Quello è il servizio che controlla maggiormente ogni fase del processo, la descrive e la corregge".
    Nell'ambito dell'umanizzazione dell'assistenza, gli infermieri di sala operatoria stanno lavorando ad un progetto che prevede un incontro preoperatorio con il paziente. "Vogliamo rafforzare il rapporto fiduciario attraverso un colloquio pre-operatorio conoscitivo e informativo - ha spiegato Marta Pastorelli - recuperando il concetto che la comunicazione è tempo di cura".
   

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