"Una Chiesa sinodale è
una Chiesa ministeriale dove il santo popolo di Dio, rispettando
i carismi e le vocazioni, cammina insieme, sotto la guida del
vescovo che non può annunciare il Vangelo da solo. Tutti i
battezzati, in forza del Battesimo partecipano al sacerdozio
comune di Cristo e allora tutti sono anche in grado di svolgere
un ministero": così il cardinale Mario Grech, segretario
generale della segreteria del Sinodo dei vescovi, a margine
dell'inaugurazione dell'anno accademico 2023-'24 dell'Istituto
teologico e dell'Istituto superiore di Scienze religiose di
Assisi, presso il Pontificio seminario regionale umbro "Pio XI".
Il porporato era stato invitato a tenere la prolusione
dedicata al tema "Sinodalità e ministeri ecclesiali". "Una
Chiesa ministeriale - ha commentato - sarà in grado di
evangelizzare meglio il mondo di oggi e il Sinodo sta lavorando
sul tema di una Chiesa sinodale di comunione e partecipazione.
La partecipazione vuol dire anche la ministerialità per
l'evangelizzazione e la missione".
Alla cerimonia hanno partecipato numerosi studenti e docenti
delle due Istituzioni accademiche e ad introdurre la prolusione
del cardinale sono stati il preside dell'Ita, padre Giulio
Michelini (Ofm), la direttrice dell'Issra, suor Roberta Vinerba,
e l'arcivescovo Renato Boccardo, presidente della Ceu e
moderatore dei due Istituti: "Tutto quello che abbiamo ascoltato
- ha osservato - ci interpella. E' la comunità cristiana,
infatti, che deve suscitare e generare i ministeri. Non è
qualcuno che si autocandida a riceverli, oppure il ministero
viene dato come premio alla fedeltà per il servizio, ma è la
stessa comunità cristiana che sa riconoscere dei carismi e li fa
diventare ministeri". Come è consuetudine la giornata è iniziata
con la celebrazione eucaristica nella chiesa interna al
Seminario, presieduta dall'arcivescovo Boccardo, che,
nell'omelia, ha ricordato quanto siano "più che mai necessari
l'esempio e l'azione concreta in un tempo in cui tutto sembra
fatto apposta per contaminare i cuori, rendere facile la
profanazione, mettere in ridicolo ogni forma di impegno, di
ascetica, di vera moralità, in questo tempo così molle, così
indulgente con se stesso".
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