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>ANSA-FOCUS/ Comunali: Romizi, vinto Perugia parlando alla gente

>ANSA-FOCUS/ Comunali: Romizi, vinto Perugia parlando alla gente

Il 35enne esponente Fi "sfratta" sinistra da Comune dopo 70 anni

PERUGIA, 09 giugno 2014, 18:12

Redazione ANSA

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(di Daris Giancarlini) Nelle ore concitate e confuse dei festeggiamenti, la notte scorsa, tra bottiglie di spumante e cori da stadio, diceva che in una vittoria così netta non credeva neanche lui, ma a meno di 12 ore dall'esito del ballottaggio, il nuovo sindaco di Perugia, Andrea Romizi, 35enne avvocato in Forza Italia dal 1999, un'infanzia negli scout, fornisce, con il tono sommesso che gli è proprio, la ricetta di un'affermazione epocale per il centro destra in una piazza tradizionalmente "rossa" come il capoluogo umbro: "Ho vinto perché siamo riusciti a riparlare con le persone. Provando a farlo a cuore aperto".
    Un'analisi, quella del neo sindaco azzurro di Perugia, che curiosamente (ma non più di tanto) fa il paio con quella che il suo coetaneo e compagno di scuola, il renziano Giacomo Leonelli, da segretario del Pd dell'Umbria propone per la "sconfitta epocale e terrificante" patita dal centrosinistra nella città che mai, negli ultimi 70 anni, aveva eletto un sindaco che non fosse di sinistra. "Avevamo chiaro - è l'analisi di Leonelli - che c'era un problema di valutazione della giunta uscente con un rapporto tra amministrazione e città che si è rotto molto prima". Insomma, il voto di ieri a Perugia è stato "un referendum" sul sindaco uscente, Wladimiro Boccali, che per ricandidarsi aveva dovuto anche superare lo scoglio delle primarie contro l'ex senatrice veltroniana Anna Rita Fioroni.
    A parlare di "referendum" sulla sua persona all'indomani della sconfitta è proprio Boccali, che approfondisce la valutazione del voto fino a identificare nell'"astensionismo degli elettori del centrosinistra" il fattore che ha causato la sua mancata conferma. In molti, come la presidente della Regione, Catiuscia Marini, o la vicepresidente della Camera, Marina Sereni, tendono a togliere dalle sole spalle di Boccali la responsabilità della sconfitta, ribadendo che in questo evento negativo è coinvolto tutto il Pd umbro e che ora serve un confronto per individuare una nuova classe dirigente all'altezza delle prossime sfide (l'anno prossimo anche in Umbria si vota per la Regione).
    Intanto Romizi, che stamani è sceso come al solito a piedi dalla sua casa di Porta Sole, pieno centro storico, ed è andato nella sede comunale di Palazzo dei Priori dopo una breve sosta in cattedrale, continua a ricevere complimenti (la notte scorsa, oltre a quelli dell'avversario sconfitto, è arrivata anche la telefonata di Silvio Berlusconi) e a ribadire l'elenco delle prime materie che intende affrontare da nuovo sindaco di Perugia: tra queste, la sicurezza, il risanamento di alcune aree del territorio degradate, le politiche per far ripartire lo sviluppo. Il tutto, con una sola ottica prevalente: "Fare il bene della città", ribadisce questo perugino del centro storico che ieri ha "sfrattato" la sinistra perugina da Palazzo dei Priori e che ora è atteso a una sfida di governo rilevante, in un contesto regionale che resta comunque "rosso".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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