Circa 300 persone, forse più, hanno
partecipato al corteo per la festa della Liberazione per le
strade di Trento. Tra le autorità presenti il sindaco di Trento,
Franco Ianeselli, il presidente della Provincia Maurizio
Fugatti, l'assessore provinciale Mirko Bisesti ed il presidente
del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, oltre ad alcuni
parlamentari trentini, al commissario del Governo ed ai
rappresentanti di Anpi, Arci e Cgil. "Il 25 Aprile è la festa
della Repubblica e della Costituzione nata dalla resistenza. È
sempre più così, anche se la memoria resta divisa. Una ragione
in più per dare al 25 aprile il significato di una Festa
Nazionale", ha detto Cossali.
"L'antifascismo non è una gabbia ideologica che restringe
gli orizzonti, ma un'aspirazione alla giustizia, alla libertà e
alla fratellanza, è pensare se stessi insieme agli altri, a
tutti gli altri, stranieri, ebrei, disabili, atei e fedeli di
ogni religione. Ecco perché, parafrasando Benedetto Croce,
ancora oggi, a cent'anni dall'ascesa al potere del fascismo in
Italia, non possiamo non dirci antifascisti", ha detto
Ianeselli.
Come consuetudine sono state deposte corone con fascia
tricolore alle lapidi di palazzo Thun, sede del Comune, al
monumento ai caduti in piazza Portela, all'ex Imi presso la
Provincia, in galleria Partigiani e piazza Pasi. Nel
pomeriggio, al parco del quartiere delle Albere, ci sarà poi la
"Festa della Liberazione", con musica e conferenze. Alla
cerimonia alla Portela ha partecipato anche la deputata di FdI,
Alessia Ambrosi, secondo la quale è "davvero arrivato ormai il
momento di lasciare al passato dell'Italia polemiche, divisioni,
orrori, guerre, e guardare al futuro insieme, con fiducia e
senza alcuna nostalgia per un tempo definitivamente superato".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA