Linee guida per la conservazione e
la somministrazione del latte materno nei nidi d'infanzia, in
particolare in quelle strutture che accolgono bambini con meno
di un anno di età. Le ha definite la Regione Toscana attraverso
una delibera proposta in Giunta dagli assessori al diritto alla
salute Simone Bezzini e all'istruzione Alessandra Nardini.
Per le linee guida la Regione si è rifatta alle positive
esperienze che si realizzano in alcuni territori già da diversi
anni. Per questo è stato costituito un gruppo tecnico, composto
da referenti degli organismi di coordinamento infanzia zonale e
dai referenti delle tre Asl toscane, che ha preso in esame le
diverse pratiche in uso nei servizi educativi e stilato un
vademecum. In particolare "nelle linee guida ci sono indicazioni
per le mamme a casa" con "norme igieniche e di buon senso per il
prelievo ma anche la conservazione, come raccogliere per ciascun
contenitore solo il latte necessario per una poppata,
raffreddarlo sotto acqua corrente prima di porlo in frigo o nel
freezer, etichettarlo con data, ora e cognome e nome della
bambina o del bambino e della mamma. Il latte a temperatura
inferiore a 25 gradi si può conservare per tre o quattro ore,
per ventiquattro a temperatura inferiore a 15 gradi, in
frigorifero tra zero e quattro gradi centigradi e per tre o sei
mesi se messo in freezer. Durante il trasporto si raccomanda
l'utilizzo di una borsa termica. Assieme al latte al nido va
consegnata anche una tettarella disinfettata, protetta in un
apposito contenitore; e naturalmente il tutto dopo ogni uso va
disinfettato. Al nido il latte va tenuto in un frigorifero,
meglio se dedicato, ad una temperatura di quattro gradi e prima
dell'uso deve essere riscaldato sotto acqua corrente o in uno
scalda biberon a trentasette gradi: mai in forno o in
microonde".
Il governatore toscano Eugenio Giani si è detto orgoglioso
che la giunta abbia approvato questa delibera": "La Toscana si
conferma così ancora una volta all'avanguardia nell'attenzione
ai più piccoli e alle famiglie". "Le linee guida - commenta
Bezzini - seguono il solco delle attività di sensibilizzazione
che la Toscana ha promosso negli anni, dando ulteriori garanzie
a una pratica che la scienza ritiene di grande valore per la
salute dei bambini". "Questo è solo uno dei tanti esempi di
messa a sistema, da parte della Regione, di buone pratiche in
materia di educazione dell'infanzia" le parole di Nardini
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