Sogni elaborati durante la notte,
sogni nel cassetto o utopie personali e collettive, auspici per
il pianeta o per il futuro. Si intitola 'Il respiro dei sogni'
la mostra di Jacopo Baboni Schilingi che sarà al Murate art
district (Mad) di Firenze, dall'8 settembre al 15 ottobre.
Nell'installazione, si spiega in una nota, sono raccolti i
sogni delle persone che hanno partecipato alla open call dello
scorso maggio e che l'artista ha ascoltato e suddiviso in tre
tracce audio interpretate dalle voci di Cristina Abati e
Riccardo Rombi. Il risultato è un flusso di sogni sussurrati,
freddamente esposti o interpretati, vissuti, tutti accompagnati
da un video e da una traccia musicale inedita, composta
dall'artista a partire dall'integrazione del racconto con le
respirazioni e le pulsazioni cardiache.
Visioni oniriche, proiezioni personali e utopie collettive,
queste le tre 'macroaree' in cui Baboni Schilingi ha suddiviso
il lavoro, creando un percorso che, a partire dalle celle
dell'ex carcere fiorentino, culmina nella sala Anna Banti,
all'interno della quale il visitatore potrà provare in prima
persona a 'sognare' e a comporre musica con il semplice
movimento delle mani grazie ad un dispositivo concepito
dall'artista. "La capacità di sognare ci accomuna tutti: donne,
uomini, giovani, anziani - ha spiegato Jacopo Baboni Schilingi
-. È quella capacità inconscia grazie alla quale siamo tutti un
po' come degli artisti in grado di vivere esperienze profonde,
misteriose, paurose, fantasiose. Attraverso il respiro dei sogni
ho deciso di dar voce al vostro inconscio".
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