"Siamo in piazza per la più grande
manifestazione dei balneari degli ultimi anni. Non c'è più
tempo, siamo qui per difendere il lavoro delle nostre famiglie e
il lavoro dei nostri dipendenti". Lo dice all'ANSA Enrico
Schiappapietra, vicepresidente del Sib Sindacato Italiano
Balneari (aderente a Fipe Confcommercio), pochi minuti prima
dell'inizio della manifestazione nazionale del comparto "contro
la legge vergogna" organizzata assieme alla Fiba (l'associazione
dei balneari di Confesercenti) a Roma a piazza Santi Apostoli.
"Abbiamo fatto - dice - solo un errore, un grave errore: fidarci
delle leggi dello Stato. Abbiamo preso dallo Stato in affitto un
posto auto, ci abbiamo parcheggiato la nostra autovettura (la
nostra azienda), abbiamo lavorato per migliorarla con fatica e
sforzi. Adesso lo Stato ci dice che mette a gara il nostro posto
auto: peccato che mettendo a gara il posto auto mette a gara, a
titolo gratuito, anche la nostra azienda, il lavoro di una vita.
E non è giusto e siamo qui per protestare". E aggiunge: "Siamo
persone che sono sempre state disposte a dialogare e sedersi a
un tavolo, disponibili ma sappiamo essere anche leoni nel
momento in cui serve esserlo". "Non siamo soli, siamo piccole
imprese familiari e siamo con grane piacere al fianco delle
amministrazioni, sindaci, governatori e amministratori
provinciali, perché questa norma oltre a essere ingiusta,
negativa e distruttiva per il mondo dei balneari è inapplicabile
dal punto di vista amministrativo".
"Non esistono le energie, né un numero di funzionari sufficiente
- rileva Schiappapietra - per fare una cosa di questo genere nei
tempi in cui è stata immaginata e nelle forme in cui è stata
pensata. Andremmo incontro a una serie di ricorsi al Tar e
contenziosi infiniti che nessuna amministrazione vuole, né è in
grado di sostenere. Non sono stati consultati neanche loro e
sono arrabbiati quanti noi. Non soltanto questa legge non è
stata condivisa nella forma ma anche nella sostanza, non si può
non condividere con le categorie economiche e con le
amministrazioni che dovranno andare ad applicarla una riforma
così complessa e delicata e che peraltro non coinvolge solo gli
stabilimenti ma tutta una serie di altre categorie: ristoranti,
sale da ballo, gelaterie, campeggi e hotel". "Tutto il fronte
mare italiano, stiamo mettendo a gara - conclude - tutto il
fronte mare italiano... A fronte di cosa? E soprattutto in una
situazione del genere, con quello che ci sta succedendo attorno.
Non sarebbe meglio meditare sulla difesa dell'imprenditoria
attuale, specialmente quella piccola e micro. E' matematico:
questa norma è stata votata dal consiglio dei ministri nel
pomeriggio in cui la Russia ha invaso l'Ucraina, forse in questo
momento dovremmo concentrarci su altro!".
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