Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump vestito da Papa? "Non è stata una cosa buona, spero che lui non avesse nulla a che fare" con questo meme.
Impossibile questa mattina per il cardinale di New Tork , Timothy Dolan, vecchio amico del presidente Usa e suo 'papabile' preferito, sottrarsi alla domanda. L'immagine postata su Truth e poi sui social della Casa Bianca ha indignato mezzo mondo cattolico e in primis i vescovi di New York che ieri sera hanno preso tutti insieme posizione come New York State Catholic Conference, affermando che la foto creata dall'Ia è "offensiva" e che "non è mai appropriato ridicolizzare o deridere il papato".
Dichiarazioni che sono rimbalzate questa mattina a Monte Mario, nella chiesa di Nostra signora di Guadalupe dove Dolan è il cardinale titolare e dove ha tenuto la celebrazione secondo una ormai consolidata tradizione per cui, prima del conclave, i cardinali celebrano nelle chiese cui è stato affidato loro il titolo.
Dolan è apparso infastidito dalle domande su Trump, quasi come se rovinassero una celebrazione per il resto gioviale con tanti fedeli anche americani accorsi a salutarlo. Ha liquidato la vicenda come "una brutta figura" da parte di Trump esprimendo così a sua volta una presa di distanza ma senza fare ulteriori commenti sulla definizione di "offensivo".
Per il resto si è concesso una sorta di bagno di folla, alla maniera di Francesco, baciando e benedicendo bambini, abbracciando giovani e meno giovani, sacerdoti, suore, compatrioti americani, e prestandosi a tanti selfie. Una donna in evidente non buono stato di salute, lo ha abbracciato piangendo e lui, toccato dal suo pianto, ha risposto subito all'abbraccio dandole la benedizione.
Poi si è intrattenuto con la stampa per qualche considerazione sull'imminente Conclave. "La settimana che si apre è molto importante, ho chiesto preghiere nell'omelia perché ne abbiamo veramente bisogno, lo sento, è qualcosa di tangibile. Puoi proprio sentire le preghiere delle persone nel mondo e prima che ci lasciassimo ieri con il cardinale decano, il cardinale Re, lui ci ha detto, assicuratevi che le persone preghino per noi".
Per ora, ha fatto sapere, "ancora ci stiamo conoscendo, ma sta funzionando. La mia esperienza dal conclave precedente del 2013 mi aiuta molto, sono più rilassato, l'altra volta ero più teso, forse sono un po' vecchio". Alla domanda se ci sarà un Francesco due, ha risposto: "Speriamo, le caratteristiche che mi aspetto il prossimo Papa debba avere sono innanzitutto il sorriso, sempre il sorriso sul viso e poi l'umiltà, la semplicità, lui era bravo ma cerchiamo espressamente un Gesù. Penso che siamo fortunati perché potremmo addirittura fare una miscela degli ultimi Papi: Francesco, ma anche penso all'intensità intellettuale di Benedetto XVI, di Giovanni Paolo II con il suo coraggio e la sua chiamata a seguire Gesù. Penso che se riuscissimo a combinare queste grandi loro caratteristiche, sarebbe una benedizione". "No, non ho ancora fatto una scelta - dice infine -. Ci devo pensare".
All'osservazione che mancano soltanto due giorni di discussioni nelle congregazioni generali al conclave, assicura. "Sono sufficienti. Basteranno".
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