Dopo il caso Mounier-Saint Etienne,
con i tifosi che hanno letteralmente 'cacciato' il neoacquisto
del Bologna (poi finito all'Atalanta) per via dei trascorsi al
Lione, rivale storico della squadra verde, è toccato oggi a un
altro giocatore fare la valigie anzitempo sull'onda della
rivolta della tifoseria del Rayo Vallecano. Si tratta
dell'attaccante ucraino, Roman Zozulya, acquistato pochi giorni
fa dal Betis Siviglia, dove è tornato, ma dove non potrà giocare
fino al termine della stagione, avendo firmato e rescisso il
contratto, dopo aver cominciato la stagione col Dnipro. Lo
riportano oggi con grande enfasi i media spagnoli, ricordando il
motivo della contestazione: l'accusa di nazismo risalente alla
scorsa estate, quando il giocatore, proveniente dal Dnipro, era
atterrato in Spagna, sfoggiando una maglia con un simbolo
appartenente a un gruppo ucraino di estrema destra. Una scelta
che i tifosi del Rayo Vallecano non devono aver dimenticato:
"Vallekas non è un posto per nazisti, tornatene a casa".
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