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Inter allarme stress, ora testa al Milan

Inter allarme stress, ora testa al Milan

Nerazzurri giocheranno almeno 17 gare in più del Napoli

MILANO, 21 aprile 2025, 18:38

Redazione ANSA

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Simone Inzaghi © ANSA/AFP

Simone Inzaghi © ANSA/AFP

La fatal Bologna rischia di costare ancora carissimo all'Inter di Simone Inzaghi. La sconfitta di misura al Dall'Ara, firmata da un gol di Orsolini nei minuti finali, ha infatti pienamente riaperto la corsa scudetto e complicato parecchio i piani dell'Inter, ora raggiunta in vetta dal Napoli. I nerazzurri si trovano ad affrontare un calendario particolarmente impegnativo, con alcuni scontri d'alta classifica e un carico importante di impegni anche nelle coppe.


    Sabato a San Siro arriverà la Roma, mentre all'orizzonte c'è anche la sfida contro la Lazio. A queste si aggiungono la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro il Milan, in programma mercoledì dopo l'1-1 dell'andata (e lo spettro dei supplementari che potrebbe consumare ulteriori energie), e il doppio confronto con il Barcellona per la semifinale di Champions League che si aprirà la prossima settimana in Catalogna. Una differenza di impegni che si dimostrerà particolarmente ampia a fine stagione: rispetto al Napoli, l'Inter disputerà almeno 17 partite in più (58 contro 41), divario record tra le prime due in classifica in Serie A dal 2000 in avanti (superando il precedente prima di 15 gare in più giocate dalla Lazio scudetto nel 1999/00 rispetto alla Juventus seconda). Verso la sfida con la Roma, oltre alle assenze di Henrikh Mkhitaryan e Alessandro Bastoni (diffidati e ammoniti contro il Bologna e quindi squalificati per la gara di San Siro contro i giallorossi), Inzaghi dovrà fare i conti anche con i problemi in attacco: Marcus Thuram resterà ai box, mentre Marko Arnautovic non è al meglio fisicamente. Le alternative non danno certezze: le ultime prestazioni di Joaquin Correa e Mehdi Taremi sono state deludenti. Il tecnico nerazzurro spera inoltre di recuperare in settimana Piotr Zielinski e Denzel Dumfries, entrambi alle prese con infortuni.


    Non solo, perché preoccupano anche i numeri difensivi. Delle 32 reti subite finora in campionato, ben 11 sono arrivate dal minuto 76 in avanti, ovvero nell'ultimo quarto d'ora più recupero. Allargando l'analisi all'ultima mezz'ora di gioco, si sale a 17 gol incassati, ovverosia oltre metà del totale. E tante di queste reti si sono rivelate decisive, come quella di Orsolini a pochi secondi dal triplice fischio al Dall'Ara, ma anche il gol di Gabbia all'89' nel derby d'andata perso col Milan e quello di Billing all'87' nello scontro diretto pareggiato in casa del Napoli. Punti che stanno avendo un peso particolarmente rilevante nella corsa ravvicinata verso il titolo. A Bologna è arrivato così un nuovo calo di concentrazione nel finale, l'ennesimo errore che sta costando punti pesanti e che ora rischia di pesare enormemente nella volata scudetto. Anche perché più ci si avvicina al traguardo più si alza la tensione, come dimostrato anche dalle parole di Inzaghi dopo la sconfitta al Dall'Ara sul tema della rimessa laterale che ha preceduto il gol decisivo di Orsolini. Già diverse volte in stagione l'Inter ha dimostrato tuttavia di sapersi rialzare dopo le batoste: ora servirà però ancora di più per spuntarla nel testa a testa col Napoli.
   

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