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L'Italia e il Cile uniti nella lotta al crimine organizzato

L'Italia e il Cile uniti nella lotta al crimine organizzato

Un intervento del professor Canzano al Tribunale Costituzionale

SANTIAGO DEL CILE, 06 settembre 2024, 21:21

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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In una lotta comune al crimine organizzato va inquadrata la presentazione che il professor Antonello Canzano, dell'Università "G: d'Annunzio" Chieti-Pescara e l'Università Roma Tre ha tenuto oggi a Santiago, al Tribunale Costituzionale del Cile. L'attività, promossa dall'Ambasciata italiana, rientra nell'ambito della stretta collaborazione bilaterale in materia di sicurezza che il nostro Paese porta avanti con il il Cile.
    Dopo un incontro protocollare dell'ambasciatrice Valeria Biagiotti e del professor Canzano con la Presidente, ministro Daniela Marzi Muñoz, cui hanno partecipato anche i ministri José Ignacio Vásquez, María Pía Silva e Alejandra Precht, la Plenaria ed i funzionari e funzionarie del Tribunale hanno assistito alla presentazione del cattedratico italiano, incentrata sull'evoluzione della criminalità organizzata in Italia, le strategie di adattamento delle mafie di fonte ai cambiamenti sociali e lo sviluppo del quadro normativo introdotto in Italia per far fronte a questa minaccia.
    "Questo quadro non é il risultato di un singolo intervento - ha affermato il professore - ma di una graduale evoluzione normativa nel corso di 30 anni, continuamente adattata in base alla sua efficacia". Alla presentazione ha fatto seguito un proficuo dialogo in chiave comparata a cui hanno partecipato anche i ministri Miguel Ángel Fernández , Nancy Yánez, Héctor Mery e Marcela Prado.
    Un'ampia attenzione è stata riservata al cosiddetto "modello italiano" di lotta al crimine organizzato, di cui parte integrante rappresenta il regime speciale di detenzione previsto dall'articolo 41bis dell'ordinamento penitenziario italiano, volto a neutralizzare la possibilità che gli autori di reati più gravi, soprattutto legati alla criminalità organizzata appunto, possano condurre attività illecite dal carcere. "Sebbene le misure applicate siano estremamente rigorose, la Corte Costituzionale italiana ha fissato dei limiti chiari per garantire che i diritti fondamentali dei detenuti non vengano violati", ha sottolineato l'accademico.
    La presentazione del professor Canzano, fa seguito ad un'altra attività inserita nel medesimo contesto collaborativo: si tratta della visita del magistrato Giovanni Tartaglia Polcini, Consigliere giuridico del Ministero degli Affari Esteri e Vicedirettore del programma europeo Paccto 2.0, che ha messo a disposizione delle autorità cilene l'esperienza italiana in materia di lotta alle mafie.
   

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