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Intesa con gli Usa, sì di Kiev a un mese di tregua. Ripartono gli aiuti

Intesa con gli Usa, sì di Kiev a un mese di tregua. Ripartono gli aiuti

Ripartono gli aiuti. Trump: 'Sentirò Putin, spero che accetti'. Meloni soddisfatta per Gedda: ora la decisione spetta a Mosca

ROMA, 12 marzo 2025, 10:46

Redazione ANSA

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L 'incontro a Gedda © ANSA/AFP

L 'incontro a Gedda © ANSA/AFP

Ucraina e Stati Uniti compiono una decisa accelerazione verso la pace, superando la rottura consumatasi tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky nel loro ultimo faccia a faccia. Il vertice di Gedda tra le delegazioni dei due governi è andato meglio del previsto. Con un comunicato congiunto, al termine di una maratona negoziale, che ha suggellato una possibile svolta dopo oltre tre anni di conflitto: Kiev ha accettato la proposta americana di una tregua di 30 giorni e Washington in cambio ha promesso che riprenderà subito a invitare aiuti militari e a condividere la sua intelligence. "Adesso gli Usa capiscono le nostre argomentazioni", ha esultato Zelensky, sentendo di essere uscito dall'angolo. Uno stato d'animo confermato dalle parole del presidente americano, che per la prima volta ha lanciato la palla nel campo di Putin: "Spero sia d'accordo con il piano" per la tregua, "parlerò con lui forse questa settimana", anche con l'auspicio di arrivare ad un "cessate il fuoco totale nei prossimi giorni". Nel frattempo, partiranno nuovi contatti tra funzionari russi e americani, ma Trump ha già annunciato che inviterà nuovamente Zelensky alla Casa Bianca.


La giornata a Gedda è stata lunga e intensa: il primo incontro tra americani e ucraini chiamato ad archiviare il disastro dello Studio Ovale, lo scorso 28 febbraio, che era costato a Kiev lo stop agli aiuti militari e all'intelligence.
Nella città saudita si sono confrontate due delegazioni di alto livello, a dimostrazione che l'obiettivo delle due parti era di fare sul serio: per gli Usa il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e il segretario di Stato Marco Rubio, per Kiev il capo dell'ufficio presidenziale Andriy Yermak ed i ministri degli Esteri e della Difesa Andriy Sybiga e Rustem Umerov.
"Siamo pronti fare di tutto per raggiungere la pace", sono state le prime parole ai giornalisti di Yermak, prima di immergersi nei negoziati nella lobby dell'hotel Ritz-Carlton.
Una posizione di "apertura", con l'auspicio di una "conversazione costruttiva e amichevole con i nostri partner americani", ha assicurato il consigliere di Zelensky, mentre il giorno prima il presidente ucraino aveva aperto la strada incontrando il principe Mohammed bin Salman, per consolidare la mediazione saudita.


Prima del summit di Gedda Kiev aveva offerto un cessate il fuoco limitato, nei cieli e nel mare, come primo passo verso un accordo più ampio con la Russia, mentre gli Usa avevano chiesto agli ucraini concessioni territoriali a Mosca e la firma dell'intesa sui minerali con Washington. E proprio su tregua e terre rare, secondo quanto è filtrato dai media ucraini, si è concentrata la prima sessione dei colloqui, che è durata tre ore.
Al termine della mattinata Waltz e Rubio, intercettati dai media nella hall dell'hotel, hanno riferito che la discussione stava "facendo progressi". "Tutto procede normalmente, molte questioni sono state affrontate", ha fatto filtrare un funzionario ucraino. Nel pomeriggio la ripresa dei colloqui, durati complessivamente oltre nove ore.
Il lungo negoziato ha prodotto risultati molto concreti.


Nella nota congiunta, le due parti hanno annunciato che "l'Ucraina ha espresso la disponibilità ad accettare la proposta degli Stati Uniti di un cessate il fuoco immediato e provvisorio di 30 giorni, che può essere esteso di comune accordo tra le parti e che è soggetto all'accettazione e all'attuazione simultanea da parte della Federazione Russa". Washington, inoltre, riprenderà "l'assistenza alla sicurezza per l'Ucraina e rimuoverà la pausa sulla condivisione di intelligence". Trump ha poi incassato l'ok degli ucraini a "concludere il prima possibile un accordo completo per lo sviluppo delle risorse minerarie critiche", anche per "compensare il costo dell'assistenza americana". Kiev è riuscita a fare inserire nel comunicato che "i partner europei saranno coinvolti nel processo di pace". E proprio i leader europei hanno "accolto con favore le notizie giunte da Gedda".


In questa fase saranno ancora gli Stati Uniti a interloquire gli Mosca. "La palla ora è in mano ai russi", ha detto chiaramente Rubio e si stanno programmando nuovi contatti diretti a livello di funzionari, come confermato da Mosca.
Giovedì sarebbe atteso nella capitale russa anche l'inviato di Trump Steve Witkoff.
Quanto al Cremlino, si resta in attesa con la cautela che ha fin qui caratterizzato Putin nonostante la ritrovata sintonia con Trump. A poche ore dall'inizio del summit saudita, tra l'altro, Dmitry Peskov aveva denunciato un massiccio attacco di droni su Mosca, avvertendo che in questo modo Kiev avrebbe potuto "compromettere la pace". 

'Attacco di droni russi sulle città ucraine, anche Kiev'

La Russia ha lanciato un attacco di droni su Kiev, Kharkiv e Sumy. Lo riferiscono i rispettivi sindaci su Telegram citati dai media ucraini. Il sindaco della capitale, Vitaly Klichko, ha affermato che le difese aeree sono in azione sulla sua città. L'attacco arriva poche ore dopo l'intesa tra Usa e Ucraina su una proposta di tregua di 30 giorni, che deve essere ora sottoposta alla Russia. 

Kiev: 'Già ripristinata l'assistenza Usa all'Ucraina'

Il colonnello Pavlo Palisa, vice capo dell'ufficio presidenziale ucraino, ha riferito che l'assistenza alla sicurezza da parte degli Stati Uniti all'Ucraina è già stata ripristinata. "Ho la conferma che l'assistenza alla sicurezza degli Stati Uniti è stata ripristinata. Gli accordi stanno iniziando a essere implementati. La lotta continua!", ha scritto Palisa, che faceva parte della delegazione ucraina a Gedda, su Facebook. 

Meloni soddisfatta per Gedda: ora la decisione spetta a Mosca

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, "accoglie con soddisfazione l'esito dei colloqui tenutisi a Gedda tra gli Stati Uniti e l'Ucraina, con particolare riferimento alla proposta di un cessate il fuoco di 30 giorni e alla ripresa dell'assistenza americana a Kiev". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi: "L'Italia sostiene pienamente gli sforzi degli Stati Uniti, sotto la guida del Presidente Trump, a favore di una pace giusta che garantisca la sicurezza di lungo periodo dell'Ucraina. Ora la decisione spetta alla Russia". 

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