La Corte suprema del Regno Unito
ha negato alla Banca nazionale di Cuba, la Bnc, la possibilità
di continuare ad appellarsi a una sentenza che ha riconosciuto
al fondo di investimento Crf-I Ltd il diritto a reclamare un
debito di 72 milioni di euro, confermando la sentenza emessa lo
scorso novembre dalla Corte d'Appello di Londra.
I giudici della Corte suprema britannica hanno respinto la
richiesta dell'Avana perché "non solleva una questione di
diritto discutibile o una questione di diritto di importanza
bensì segna una vittoria decisiva e conclusiva nella fase
giurisdizionale".
"La Corte Suprema del Regno Unito ha ora confermato ciò che
abbiamo detto fin dall'inizio: Crf è il creditore legittimo e
Cuba non ha più basi per contestarlo ", ha dichiarato David
Charters, presidente di Crf, in una nota.
Il processo giudiziario era iniziato nel gennaio 2023, a
Londra, e la prima sentenza, emessa dalla giudice Sara
Cockerill, aveva determinato che la Bnc, istituzione finanziaria
diventata banca commerciale nel 1997, era responsabile del
debito. Prima di allora la Bnc esercitava infatti come Banca
Centrale di Cuba, creata quell'anno, ma anche dopo ha continuato
a essere responsabile della registrazione, del controllo e del
servizio del debito che aveva collocato, motivo per cui è stata
citata in giudizio.
La Bcn ha emesso un comunicato affermando che sta analizzando
"la sua posizione di difesa per i prossimi passi da seguire",
ratificando "la sua ferma volontà di dialogo e invariante
rispetto verso i debiti che sono stati contratti in modo
legittimo". Lo rende noto il sito indipendente cubano 14yMedio.
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