E' cominciato alle 8 di oggi
(le 13 italiane) il silenzio elettorale in Argentina in vista
delle elezioni presidenziali, e di parte delle legislative e
amministrative di domenica prossima. Cinque candidati si
contendono la successione al presidente uscente Alberto
Fernández, ma solo tre (Sergio Massa della governativa Unión por
la Patria, Patricia Bullrich di Juntos por el Cambio e Javier
Milei per La Libertad Avanza) hanno concrete speranze di vincere
o accedere ad un eventuale ballottaggio previsto per il 19
novembre). Cercheranno comunque di ottenere il più alto
possibile consenso da parte degli elettori anche il governatore
di Cordoba, Juan Schiaretti, e la leader della sinistra Myriam
Bregman. Per conquistare la vittoria al primo turno un candidato
presidenziale deve ottenere il 45% più uno dei voti, o minimo il
40% ed un vantaggio di dieci punti sul secondo. Oltre alla
massima carica dello Stato, sono in gioco anche 130 seggi della
Camera dei deputati, un terzo (24) di quelli del Senato e 19
seggi che spettano all'Argentina per il Parlasur..
Da segnalare infine che rinnoveranno le loro autorità
legislative e amministrative anche, la capitale Buenos Aires, la
sua provincia (che esprime il 37% dei voti totali), e le
province di Santa Cruz, Entre Ríos e Catamarca.
I seggi apriranno alle 8 (le 13 italiane) e gli aventi
diritto, che sono 34,4 milioni, avranno dieci ore di tempo, fino
alle 18, per esprimere il loro voto, che è obbligatorio per
legge.
In assenza di exit poll, i primi dati ufficiali da parte
dell'organismo elettorale arriveranno verso le 22,30 (le 3,30 di
lunedì in Italia), ma prima dovrebbero essere diffusi studi di
tendenza (boca de urnas) da parte di istituti di sondaggio.
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