Le autorità cilene hanno revocato l'allerta tsunami e l'ordine di evacuazione delle coste della regione di Magallanes, nell'estremo sud del Paese, dopo un terremoto in mare di magnitudo 7,4, con (scala Richter) con 17 scosse di assestamento.
"L'evacuazione preventiva è terminata. In altre parole, tutti possono riprendere le proprie attività, ad eccezione delle attività economiche costiere", ha dichiarato Juan Carlos Andrade, direttore regionale del Servizio di prevenzione e risposta alle catastrofi della regione di Magallanes. L'epicentro del sisma è stato registrato a 218 chilometri a sud-ovest di Puerto Williams.
Secondo le prime informazioni del Centro sismologico nazionale (Csn), il terremoto ha avuto luogo alle 8:58 e il suo epicentro è stato localizzato 218,1 chilometri a sud di Puerto Williams, ad una profondità di 10 chilometri. Il presidente Gabriel Boric ha invitato la popolazione ad evacuare le zone costiere della regione. "In questo momento è nostro dovere prevenire e obbedire alle autorità, tutte le nostre risorse sono state messe a disposizione delle popolazioni", ha scritto Boric su X.
Un ordine di evacuazione per il rischio tsunami è stato diffuso anche sulla costa meridionale dell'Argentina, nel remoto villaggio di Puerto Almanza. L'Usgs, il centro statunitense per la rilevazione dei terremoti, ha segnalato nelle ultime ore almeno otto cosse di assestamento, tra 4.8 e 5.7 di magnitudo, mentre persiste l'allarme tsunami su tutta la costa meridionale del continente.
"L'Ambasciata d'Italia in Cile monitora la situazione ed è reperibile al numero +56978098998. Il ministro Antonio Tajani è informato e segue gli sviluppi", ha reso noto la Farnesina su X. L'ambasciata a Santiago, in un altro post, invita i connazionali a monitorare la situazione e a segnalare la propria presenza sul sito dovesiamonelmondo.it o tramite l'app "ViaggiareSicuri".
Alle 16,43 sono state rilevati sei repliche del terremoto, tutte inferiori a magnitudo 6. La più violenta ha raggiunto la magnitudo 5,7. Come la scossa principale, anche le repliche sono avvenute in una zona nella quale la densità della popolazione è molto bassa. A generare il terremoto è stato lo scontro fra la più grande delle placche tettoniche, quella del Pacifico, e la placca sudamericana, che comprende l'America del Sud e parte dell'Oceano Atlantico. Il loro punto di convergenza, nel quale la placca del Pacifico scivola sotto la placca sudamericana alla velocità record di oltre 15 centimetri l'anno, è la placca di Nazca, che fa parte della placca del Pacifico. Per questo motivo il Cile è una zona altamente sismica. E' qui che il 22 maggio 1960 avvenne, a Valdivia, il più violento terremoto una magnitudo di 9,4, che provocò uno tsunami che raggiunse le coste di Hawaii, Giappone, Filippine, quelle orientali della Nuova Zelanda, quelle sudorientali dell'Australia e le isole Aleutine.
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