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Londra guarda all'Europa e apre spiragli agli under 30

Londra guarda all'Europa e apre spiragli agli under 30

Proposta con paletti sui viaggi post Brexit, ma all'Ue non basta

LONDRA, 21 febbraio 2025, 20:07

Redazione ANSA

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Londra © ANSA/EPA

Londra © ANSA/EPA

Vorrei ma non posso. Rischia di avere questi contorni il tentativo del governo di Keir Starmer di ritrovare un ruolo centrale in Europa, fra rilancio dei negoziati post Brexit con Bruxelles e rebus geopolitici legati ai timori di un disimpegno americano - in Ucraina, di fronte alla Russia, e non solo - sotto l'amministrazione di Donald Trump.

Chiamato a cercare di mantenere affannosamente in piedi la vitale "relazione speciale" con Washington e al contempo di assumere in tandem con la Francia la guida di un rinnovato fronte paneuropeo sulla sicurezza e la difesa, Il premier laburista appare pronto a presentare all'Ue anche la proposta di un programma di mobilità giovanile rivolto a quanti hanno tra i 18 e i 30 anni e intendono lavorare o studiare nel Regno Unito, nell'ambito di quel "reset" dei rapporti post-Brexit avviato a parole negli ultimi mesi. Seppure senza interferire con la promessa, confermata dal suo stesso governo, di non voler tornare alla libera circolazione.

Almeno a credere a quanto anticipa oggi il Times, secondo cui l'iniziativa di sir Keir dovrebbe avere valenza reciproca, quindi anche per i britannici che vogliono spostarsi temporaneamente nel continente. E verrebbe limitata da una serie di paletti sul modello di uno schema esistente con la remota Australia: a partire dalla durata, fissata a non oltre due anni, con possibilità di proroga di ulteriori 12 mesi al massimo.

Non solo. Il numero di giovani ammessi nel Regno verrebbe sorvegliato annualmente dall'Home Office (il ministero dell'Interno) - a differenza di un piano di mobilità analogo ma con meno vincoli evocato nei mesi scorsi a Bruxelles per tutti gli under 30 e già respinto - con tetti precisi e varie restrizioni aggiuntive: dal pagamento di un contributo per usufruire del servizio sanitario nazionale (Nhs) all'impossibilità di accedere ai sussidi pubblici.

Restrizioni rigide difficili da accettare per la Commissione, date le regole Ue, ma pensate da Londra per limitare la ricaduta d'inevitabili polemiche sui paralleli impegni assunti da Starmer per una linea dura sulla riduzione dell'immigrazione sia illegale sia regolare verso l'isola. Impegno ispirato all'immagine di una leadership laburista-moderata pronta a inseguire la destra nella risposta a certi malumori popolari, se non altro per cercare di frenare il calo di consensi abbattutosi sul Labour a pochi mesi dal ritorno al potere e contenere non tanto lo spettro di una rimonta Tory quanto l'ascesa attribuita da varie rilevazioni a Reform Uk: partito anti-migranti britannico capeggiato da Nigel Farage, ex tribuno brexiteer e grande amico di Trump.

La possibile apertura verso l'Ue del primo ministro resta tuttavia un segnale, per quanto circoscritto e sempre nel solco della strategia di non riaprire almeno per una generazione il dibattito divisivo sul divorzio dal club dei 27 (a dispetto della diffusa delusione per risultati che la Brexit ha prodotto finora), né tanto meno quello sulle tante promesse d'un giro di vite ai confini. Un segnale che si riverbera sull'agenda del summit con i vertici di Bruxelles in programma a Londra il 19 maggio per provare a dare un minimo di concretezza agli slogan sul "reset".

E che s'iscrive in un quadro internazionale sempre più incerto per l'Occidente, alimentato dalla svolta radicale americana sul conflitto russo-ucraino: con Starmer impegnato in prima fila a mediare nei limiti del possibile  - a partire dalla sua visita a Washington prevista per giovedì, dopo quella del presidente francese Emmanuel Macron - fra gli Usa di Trump e un'Europa intesa in senso ampio (oltre le sole frontiere Ue); ma anche a cercare di assumere un ruolo leader nell'ipotetica costituzione di un contingente europeo da schierare - al netto dei limiti numerici e di bilancio che le stesse forze di Sua Maestà denunciano da tempo - come parziale garanzia di sicurezza residua per Kiev. 

   

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