Gli attacchi devastanti, i lanci di decine di razzi e missili, le sirene d'allarme non si sentono più da mercoledì scorso, quando è entrata in vigore la tregua, ma gli scontri a bassa intensità tra Hezbollah e Israele continuano ad essere all'ordine del giorno.
L'Idf ha accusato le milizie filoiraniane di violare l'accordo e il portavoce ha riferito che l'esercito ha attaccato più volte nella giornata di sabato. Inizialmente un caccia dell'Iaf ha colpito un veicolo su cui i miliziani caricavano armi, compresi missili Rpg e casse di munizioni. In seguito sono stati presi di mira lanciarazzi di Hezbollah nell'area di Sidone e un impianto di produzione di missili molto in profondità nel Paese. L'esercito ha anche diffuso le immagini di un arsenale che i paramilitari filo-Iran avevano nascosto dentro una moschea nel Libano meridionale. L'Idf inoltre ha fatto sapere di avere bombardato infrastrutture militari in Siria, vicino ai valichi di frontiera, "utilizzate per trasferire armi anche dopo l'accordo di cessate il fuoco".
Da Beirut il ministero della Sanità ha risposto dichiarando che tre persone sono rimaste ferite in un attacco contro un'auto: "Un raid del nemico israeliano contro un'auto a Majdal Zoun, nel sud del Libano, ha ferito tre persone, tra cui un bambino di 7 anni", si legge nella nota ufficiale.
Nel frattempo, le truppe israeliane stanno operando in diverse zone di Gaza dove, secondo i media palestinesi, ci sono state decine di vittime civili, anche se i numeri non sono ancora chiari. Il ministero della Sanità di Hamas riferisce che in totale 44.382 persone sono state uccise nella Striscia. Compresi i cinque colpiti a Khan Younis, nel sud di Gaza, di cui - ha riferito al Jazeera - tre erano operatori umanitari di World Central Kitchen. L'Idf in proposito ha dichiarato che l'obiettivo colpito con droni era un terrorista di Hamas che prese parte all'assalto del 7 ottobre nel kibbutz Nir Oz ed era stato impiegato successivamente presso l'organizzazione umanitaria.
Le indagini riguardano anche un suo coinvolgimento nel rapimento della famiglia Bibas, madre e due bambini piccoli ancora a Gaza. L'esercito non ha rilasciato dichiarazioni sulle altre vittime. In seguito, i rappresentanti del Coordinamento delle attività nei territori del ministero della Difesa israeliano (Cogat) "hanno chiesto agli alti funzionari della comunità internazionale e all'amministrazione di World Central Kitchen di chiarire l'assunzione come lavoratori di terroristi che hanno partecipato al massacro del 7 ottobre". Secondo il portavoce militare, l'auto colpita non aveva contrassegni dell'associazione umanitaria e non si trovava sul percorso stabilito per la consegna di aiuti. La ong ha fatto sapere che sospenderà le operazioni a Gaza e che "non era a conoscenza del fatto che i passeggeri del veicolo colpito avessero presunti legami con l'attacco di Hamas del 7 ottobre".
Della situazione nella Striscia di Gaza hanno discusso sabato al Cairo i negoziatori di Hamas, Fatah e anche componenti della Jihad islamica palestinese con funzionari egiziani. L'obiettivo dei colloqui è la ripresa dei negoziati per il cessate il fuoco, la riconciliazione palestinese (tra Fatah e Hamas) e l'organizzazione degli affari interni alla luce delle condizioni attuali. Sulla questione, il senatore repubblicano Usa Lindsey Graham ha dichiarato che il presidente eletto Donald Trump intende ottenere un accordo su Gaza prima di potersi concentrare sui suoi obiettivi chiave in Medio Oriente: "La normalizzazione dei rapporti tra Israele e Arabia Saudita e un'alleanza regionale contro l'Iran". Da Gaza infine in giornata è arrivata una clip sui social dal titolo 'Presto... il tempo stringe'. Nel video postato dall'ala militare di Hamas, le brigate al-Qassam, l'ostaggio americano Edan Alexander, 20 anni, rapito mentre era di stanza nei pressi della Striscia di Gaza la mattina del 7 ottobre, chiede di essere riportato a casa dopo 420 giorni di prigionia. Poi si copre il volto con le mani e piange.
Tre operatori della World central kitchen uccisi a Gaza
Cinque persone, tra cui tre operatori umanitari della World central kitchen, sono stati uccisi a Khan Younis, nel sud di Gaza, secondo quanto riferisce Al Jazeera. Secondo l'emittente del Qatar, almeno 23 persone sono state uccise dall'esercito israeliano nella Striscia di Gaza dall'alba, di cui 17 a Gaza City, una a Jabalia e cinque nel sud.
Idf: terrorista del 7 ottobre lavorava per World central kitchen
L'Idf ha annunciato che "il terrorista" ucciso in un attacco con droni a Kahn Younis, nel sud di Gaza, questa mattina aveva partecipato all'assalto del 7 ottobre nel kibbutz Nir Oz ed era impiegato presso l'organizzazione umanitaria World Central Kitchen. I media palestinesi hanno riferito che il raid ha ucciso cinque persone, tra cui tre operatori umanitari locali con Wck. L'esercito non ha rilasciato dichiarazioni sulle altre vittime. In seguito all'attacco, i rappresentanti del Coordinatore delle attività governative nei territori del ministero della Difesa israeliano (Cogat) "hanno chiesto agli alti funzionari della comunità internazionale e all'amministrazione Wck di chiarire l'assunzione come lavoratori di terroristi che hanno preso parte al massacro del 7 ottobre e agli attacchi contro Israele: "Cogat chiede nuovamente alle organizzazioni internazionali che operano nella Striscia di Gaza di fornire alle autorità israeliane i dettagli dei dipendenti locali da loro assunti nella Striscia per garantire che i terroristi non utilizzino l'arena umanitaria", ha dichiarato l'Idf.
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