ROMA, 21 MAR - Ucraina e Nazioni Unite hanno trovato "una soluzione congiunta" per creare "una commissione internazionale per risolvere la situazione in Crimea". Lo ha annunciato il presidente ucraino ad interim, Oleksandr Turcinov, subito dopo un incontro a Kiev con il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon.
La Commissione dovrebbe essere presieduta dall'Onu e dovrebbero farne parte - secondo il capo di Stato ucraino - i rappresentanti di Stati Uniti, Gran Bretagna e Russia: Paesi che hanno firmato nel 1994 il Memorandum di Budapest impegnandosi a garantire l'integrità territoriale dell'Ucraina in cambio della sua rinuncia all'arsenale nucleare ereditato dall'Urss.
L'abbraccio dell'Ue
I leader Ue hanno intanto firmato con il premier ucraino Arseni Iatseniuk la parte politica dell'Accordo di associazione con l'Ucraina. A rivelarlo è stato il presidente Ue Herman Van Rompuy su Twitter, dicendo che questo accordo "simbolizza l'importanza delle relazioni e la volontà di proseguire oltre". "L'Europa è al fianco dell'Ucraina e la firma odierna della parte politica dell'accordo di associazione è solo il primo atto dell'apertura di una fase nuova dei rapporti", ha sottolineato Van Rompuy al termine del vertice Ue.
L'abbraccio dell'Unione Europea arriva all'indomani di una giornata tesa combattuta a colpi di sanzioni incrociate tra Usa e Russia. L'Ue, dal canto suo, ha provato ad alzare la voce aggiungendo 12 nuovi nomi alla black list, annullando il summit bilaterale di giugno e sospendendo il G8. E ha anche lanciato al Cremlino un avvertimento: se ci sarà una nuova escalation della tensione arriveranno altre sanzioni più 'pesanti'. Il consiglio ha quindi dato mandato agli Stati membri e alla commissione di studiare "sanzioni mirate" in vari campi dell'economia.
Mosca ha invece varato sanzioni simmetriche contro Washington, ma ha 'snobbato' l'Europa, dove nonostante nuovi inasprimenti delle misure annunciate dal summit straordinario del 6 marzo, una folta schiera di colombe (tra queste il premier italiano Matteo Renzi) lavora per mantenere aperte le porte del dialogo. Intanto l'Ucraina ha elevato l'allerta delle sue Forze armate allo stato di "pronte a combattere" e il premier Arseni Iatsieniuk ha parlato di "risposta" anche "militare" a qualsiasi tentativo di nuove annessioni ad Est.
Il Cremlino
La giornata di oggi si è aperta con l'intemerata del ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, che ha bollato le sanzioni contro la Russia come "illegali e irrazionali", avvertendo che ciò porterà alla creazione di "barriere non necessarie". Lo scrive Interfax. Il perché della dura reazione la spiega il presidente della Commissione Josè Manuel Barroso: "si tratta di 12 nomi veramente di altissimo livello", ha spiegato riferendosi alle nuove sanzioni.
Detto questo, lo Zar sembra aver deciso una parziale marcia indietro. "La Russia - ha detto a Interfax il leader del Cremlino - per ora deve trattenersi dal rispondere alle sanzioni Usa e dall'introdurre un regime dei visti con l'Ucraina". Salvo poi ironizzare sulle sanzioni Usa. "Lunedì aprirò un conto in banca 'Rossiya'", ha detto durante una riunione del Consiglio di Sicurezza. Banca 'Rossiya' è un istituto finanziario 'colpito' dalle sanzioni americane.
Le sanzioni
Intanto però i gruppi americani delle carte di credito Visa e Mastercard hanno interrotto senza preavviso la fornitura dei servizi di pagamento ai clienti di diverse banche russe dopo l'annuncio di ieri di sanzioni americane. Colpite la banca Rossia e la sua filiale Sobinbank. Anche la Smp, controllata dai fratelli Arkadi e Boris Rotenberg, i cui nomi sono stati aggiunti alla lista delle sanzioni, ha annunciato che i prelievi dei suoi clienti con carte Visa e Mastercard sono bloccati.
Il premier britannico David Cameron ha poi annunciato, al briefing di fine vertice europeo, che "i prodotti della Crimea potranno essere venduti liberamente in Ue solo se arrivano attraverso l'Ucraina, altrimenti saranno sottoposti a forti penalità". Parlando dell'escalation che potrebbe far scattare la fase 3 della strategia Ue per fare pressing sulla Russia, Cameron ha poi detto: "se le truppe russe entrassero nella parte Est dell'Ucraina, la Russia deve sapere che questo farebbe scattare sanzioni ad ampio raggio" in campo economico e finanziario.
Sulla spinosa questione delle forniture di gas all'Europa è invece intervenuta Angela Merkel. "Finora non abbiamo avuto nessuna esperienza negativa, e anche durante la Guerra Fredda non ci sono mai stati problemi", però "se guardo alle discussioni di alcuni colleghi c'è un certo grado di incertezza".
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