Dalla diagnostica strumentale, ai farmaci, ai ricoveri, dal primo gennaio 2016 entra in vigore un piano di interventi messo a punto dalla Casagit per fronteggiare ''due tendenze opposte: il calo progressivo delle entrate - 5 milioni di contributi in meno negli ultimi 5 anni - e una continua crescita nelle richieste di prestazioni, favorita dall'arretramento del Servizio Sanitario Nazionale''.
''In mezzo a queste due linee, una in discesa, l'altra in salita - si legge nella Newsletter della Cassa Autonoma di Assistenza Integrativa dei Giornalisti Italiani - ci siamo noi con le nostre esigenze di assistenza sanitaria, abitudini consolidate in oltre 40 anni di storia e la necessità di mantenere intatto, nell'impianto e nella funzione, il ruolo della nostra Cassa: non certo un privilegio (visto che a pagare siamo noi stessi) ma un segno di lungimiranza più che mai attuale.
Mentre altre categorie produttive, tanti italiani, sono
alla ricerca di una risposta assistenziale, preservare i conti
della Casagit dall'erosione della peggior crisi dell'editoria
mai registrata è l'obiettivo che il Consiglio di Amministrazione
ha voluto perseguire. Per questo ha messo a punto un piano di
interventi che non intacca i fondamentali della Cassa, non
aumenta i contributi ma interviene su alcune prestazioni
sanitarie richiedendo sacrifici equi agli iscritti''.
"Riteniamo questa una scelta responsabile e inevitabile -
spiega il presidente Daniele Cerrato - condivisa in un percorso
lungo più di sei mesi che ha coinvolto, oltre alla Direzione
Generale, i nostri funzionari e i consulenti esterni anche i
Fiduciari, le Commissioni, la Federazione Nazionale della Stampa
e le assemblee di alcune Consulte, prime fra tutte quelle delle
maggiori realtà italiane. Un percorso di comunicazione che
proseguirà nei primi mesi del nuovo anno''.
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