Per Giorgio Mencaroni, presidente
della Camera di commercio dell'Umbria "c'è innanzitutto un
elemento che emerge dal tredicesimo Rapporto 'Io sono Cultura',
curato da Fondazione Symbola e Unioncamere in collaborazione con
Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne,
Istituto per il Credito Sportivo, Fondazione Fitzcarraldo e
Fornasetti, con il patrocinio del Ministero della Cultura. Si
tratta del fatto che il sistema produttivo culturale e creativo
si configura sempre più come un conglomerato di attività capace
di attivare in misura consistente il resto dell'economia".
"Oggi, a tre anni dallo scoppio della pandemia e in piena fase
di ricostruzione e ripartenza, le industrie culturali e creative
sono tra i settori più strategici per facilitare la ripresa
economica e sociale italiana" aggiunge in una nota.
"Non solo perché - afferma Mencaroni - i numeri dell'ultimo
decennio dimostrano che parliamo di una fonte significativa di
posti di lavoro e ricchezza. Ma anche perché sono un motore di
innovazione per l'intera economia e agiscono come un attivatore
della crescita di altri settori, dal turismo alla manifattura
creative-driven. Ossia quella manifattura che ha saputo
incorporare professionisti e competenze culturali e creative nei
processi produttivi spesso orientati alla sostenibilità,
traducendo la bellezza in oggetti e portando il made in Italy
nel mondo. Questo sistema costituisce un elemento cardine di
attrattività per i visitatori in arrivo nel nostro Paese: la
spesa complessiva sostenuta da turisti con consumi culturali,
ovvero che hanno speso in spettacoli teatrali, concerti,
folklore, visite guidate, musei, mostre, e così via, ha sfiorato
i 35 miliardi di euro nel 2022, pari al 44,9% della spesa
turistica complessiva. Cultura e creatività, oltre ad arricchire
la nostra identità e alimentare la domanda di Italia e di Umbria
nel mondo, possono aiutarci ad affrontare insieme le difficili
sfide che abbiamo davanti. Per quanto riguarda l'Umbria, gli
1,017 miliardi di euro di valore aggiunto realizzati da sistema
produttivo culturale e creativo della regione, e le 19mila 600
unità di lavoro impegnate nel 2022 sono numeri importanti, ma
non siamo ancora riusciti a recuperare il gap con la media
nazionale e con quella del Centro Italia. Si tratta, attraverso
un aumento della produttività delle imprese del Sistema
Produttivo Culturale e Creativo, di accrescere la capacità
competitiva del Sistema Produttivo Culturale e Creativo
dell'Umbria, che diventa aumento della capacità competitiva
dell'intero sistema economico regionale. E su questo la Camera
di commercio è fortemente impegnata sia sul fronte delle
numerose iniziative di valorizzazione del territorio, sia su
quello della transizione digitale ed ecologica delle nostre
imprese, collaborando a larghissimo raggio con tutte le
Istituzioni e le forze economiche e sociali della nostra regione
e non solo".
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