Nel 2024 l'aiuto pubblico allo
sviluppo (Aps) da parte dei Paesi ricchi è calato del 7,1%, con
un taglio di oltre 11 miliardi di dollari. In Italia allo stesso
tempo è aumentato del 6,7% in termini assoluti. Sono i dati
riportati da Oxfam all'indomani della pubblicazione dei nuovi
dati preliminari 2024, da parte del Comitato per l'aiuto allo
sviluppo dell'Ocse. Il nostro Paese passa infatti dallo 0,27%
allo 0,28% di Aps in rapporto al reddito nazionale lordo, ma,
sottolinea l'Oxfam ritenendolo insufficiente, si tratta di un
aumento di poco più di 400 milioni di dollari (da circa 6,1 a
6,5 miliardi), nemmeno in grado di compensare il taglio di 631
milioni di dollari operato tra il '22 e il '23.
"L'aiuto globale l'anno scorso è passato dallo 0,37% allo
0,33% in rapporto al reddito nazionale aggregato dei Paesi
Ocse", dice Francesco Petrelli portavoce e policy advisor su
finanza per lo sviluppo di Oxfam Italia. "Solo una manciata di
Stati hanno aumentato gli stanziamenti nel 2024".
A questo si aggiunge il taglio degli aiuti per far fronte alle
più gravi emergenze umanitarie, che già per il 2024 è sceso del
9,6% e quest'anno potrebbe avere ripercussioni drammatiche,
dovute in buona parte alla cancellazione degli aiuti di Usaid.
Secondo le prime stime dell'Ocse, il calo nel 2025 dell'aiuto
pubblico globale potrebbe attestarsi infatti tra il 9 e il 17%.
"Fino ad oggi gli Stati Uniti sono stati il primo donatore al
mondo arrivando a coprire circa il 30% dell'APS globale nel
2024. - aggiunge Petrelli.
"Per il 2025, ad esempio, sono già stati cancellati 64 milioni
di dollari di aiuti per il Sud Sudan e il Ciad"
Una realtà che allontana quindi sempre di più l'obiettivo dello
0,7% in APS fissato dall'ONU ben 54 anni fa.
Oltre il 26% dell'aiuto italiano resta nel nostro Paese per far
fronte ai costi dell'accoglienza dei migranti: da 1.609 milioni
nel '23 a 1.751 nel '24, pari al 26,3% del totale dell'aiuto
pubblico italiano. Un aumento sicuramente non dovuto ad una
crescita dei flussi migratori verso il nostro Paese, dato che
gli arrivi l'anno scorso si sono dimezzati passando, secondo i
dati del Ministero dell'interno, da circa 157 mila nel '23 a 66
mila nel '24.
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