E' stato presentato Villa Widmann,
nella Giornata nazionale del Made in Italy, il nuovo Abbecedario
del Made in Italy, i nuovi linguaggi dell'artigianato. Un testo
edito dalla Fondazione Germozzi che declina, su modello dei
Sillabari di Goffredo Parise, 21 parole che definiscono il
linguaggio dell'artigianato italiano contemporaneo. Ogni
termine, da Avanguardia a Zelo, diventa, nell' Abbecedario, una
lente per esplorare il fare artigiano , un mondo in cui
tradizione e innovazione si intrecciano dando vita a prodotti e
servizi che da sempre caratterizzano il Made in Italy e che, mai
come in questo momento di transizione per il settore, hanno
bisogno di essere declinati in saperi, pratiche, scelte. I
contenuti sono stati affidati a Strategy Innovation, già spin
off dell'Università Ca' Foscari di Venezia, l'idea è il
risultato dell'urgenza di un comparto di raccontarsi in maniera
diversa, contemporanea, innovativa, a tratti dissacrante.
"Crediamo - ha detto Roberto Boschetto, Presidente
Confartiginato Imprese Veneto - che riappropriarci di un
vocabolario ricco possa essere l'unico antidoto alla
frammentazione, all'emarginazione, all'estinzione, che come
custodi di mestieri e tradizioni millenarie abbiamo il dovere di
combattere". "L'Abbecedario non è solo un compendio di parole -
spiega Giulio Sapelli, presidente Fondazione Germozzi - ma un
invito a riscoprire il senso profondo del nostro operare. In un
mondo che rischia di dimenticare la forza del fare e del creare,
questo progetto vuole essere una piccola, ma determinante,
'resistenza' culturale. Il Made in Italy è prima di tutto una
questione di passione e di conoscenza, in cui ogni pezzo
d'artigianato racchiude un'infinità di storie e di significati".
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