(di Igor Greganti e Federica Zaniboni) Rischia nel giro di qualche mese di finire a processo la ministra del Turismo Daniela Santanchè.
Le
opposizioni, con Schlein in testa, chiedono subito le dimissioni
mentre dalla maggioranza Antonio Tajani chiarisce che al momento
non c'è alcun "imbarazzo" per il governo e il portavoce della
stessa ministra definisce "scontata" la richiesta di rinvio a
giudizio.
La Procura di Milano, infatti, ha inoltrato stamani al gup
Tiziana Gueli la richiesta di processo per la senatrice di FdI e
altre persone, tra cui due società e il compagno Dimitri Kunz,
per il primo filone delle inchieste sul caso Visibilia, gruppo
editoriale fondato dall'imprenditrice, che riguarda la presunta
truffa aggravata ai danni dell'Inps per la gestione della cassa
integrazione nel periodo Covid.
E' nella pratica quasi impossibile che l'inizio dell'udienza
preliminare sia prima delle elezioni europee dell'8-9 giugno.
Nel giro di una settimana sarà fissata l'udienza, a cui
potrebbero seguirne diverse altre prima della decisione.
E'
possibile che l'inizio sia calendarizzato tra fine giugno e
luglio o che slitti a dopo la pausa estiva. La richiesta di
processo segue la chiusura indagini su questa tranche, arrivata
il 22 marzo, e riguarda anche Paolo Giuseppe Concordia,
collaboratore esterno con funzioni di gestione del personale di
Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, e le due stesse
società. Secondo l'accusa, dal "31 maggio 2020 al 28 febbraio
2022" non solo ad amministrare Visibilia Editore e
Concessionaria, ossia a prendere le decisioni, erano Santanchè e
il compagno, ma entrambi, assieme a Concordia, sarebbero stati
consapevoli di aver richiesto e ottenuto "indebitamente", per un
totale di 13 dipendenti, la cassa integrazione in deroga "a
sostegno delle imprese colpite dagli effetti" della pandemia.
L'aggiunto Laura Pedio e i pm Marina Gravina e Luigi Luzi nel
corso delle indagini hanno raccolto a verbale le parole dei
dipendenti, i quali hanno confermato che la ministra sarebbe
stata a conoscenza del fatto che stavano continuando a lavorare,
mentre l'istituto pensionistico versava oltre 126mila euro, per
un totale di oltre 20mila ore, "direttamente ai dipendenti o a
conguaglio alla società". Come si legge negli atti delle
indagini condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria
della Gdf, oltre 36mila euro "a vantaggio della Visibilia
Editore", per sette dipendenti, e quasi 90mila euro a favore
della Concessionaria su sei lavoratori.
A Santanchè, così come agli altri due, viene contestato di
aver "dichiarato falsamente" che quei dipendenti fossero in
cassa "a zero ore", quando invece svolgevano le "proprie
mansioni" in "smart working", come Federica Bottiglione, l'ex
manager che ha denunciato. Nel mirino pure le integrazioni che
sarebbero state date per compensare le minori entrate rispetto
allo stipendio: una "differenza" che sarebbe stata corrisposta
con "finti rimborsi per 'note spese'". L'unico a farsi
interrogare è stato Concordia e avrebbe chiarito che da
consulente esterno lui si occupava della gestione dei pagamenti
ai dipendenti e in parte della gestione della Cig.
"Fratelli d'Italia è quel partito che esprime una ministra
rinviata a giudizio per truffa all'Inps sui fondi Covid, e
contemporaneamente candida un no-vax appena sotto Giorgia
Meloni. Ci aspettiamo che la presidente del Consiglio abbia un
minimo di rispetto per le istituzioni e chieda le dimissioni di
Daniela Santanchè", ha affermato la segretaria del Pd Elly
Schlein. A stretto giro la risposta di Salvatore Tramontano,
portavoce della ministra: "Schlein non ne azzecca una, parla di
Santanchè rinviata a giudizio mentre la nuova/vecchia notizia è
solo la preannunciata e scontata richiesta di rinvio del Pm in
attesa della fissazione dell'udienza preliminare; la grande
differenza la conoscono anche i sassi". Intanto, il ministro
degli Esteri e leader di FI Tajani ha spiegato che "quando ci
sarà una decisione poi ne parleremo". E ha aggiunto che "non
crea nessun imbarazzo al governo. È una questione di sensibilità
personale, sarà Santanchè a decidere".
Ad ogni modo, nelle prossime settimane dovrebbe arrivare
anche la richiesta di rinvio a giudizio per la seconda tranche
che vede la senatrice accusata di falso in bilancio. E restano
aperti altri filoni, come quelli sulla compravendita di una
villa a Forte dei Marmi e sul dissesto del gruppo Ki
Group-Bioera.
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