"L'Istat oggi ha confermato l'ormai
rapido e inesorabile declino al quale è destinato il nostro
Paese se non saranno attuate rapidamente delle politiche
familiari ed economiche serie contro l'inverno demografico". Lo
afferma, in una nota, il presidente della Fondazione per la
Natalità Gigi De Palo.
"Il dato di 379mila bambini venuti al mondo, ben al sotto
delle già drammatiche previsioni, che si attestavano sui 382
mila, non solo è lontanissimo dall'obiettivo delle 500 mila
nascite entro il 2034 che dovremmo raggiungere per evitare il
crollo del Paese, ma anzi - sottolinea - è un trend che continua
a peggiorare non mettendo sosta al declino demografico iniziato
nel 2008. Basti pensare che con un saldo naturale ancora
fortemente negativo (-281mila unità), è come perdere ogni anno
tuti gli abitanti di una città come Verona. Le giovani coppie
che desiderano avere figli sono abbandonate a sé stesse, e il
Governo pur avendo un ministero apposito non sembra aver capito
che non servono i bonus, ma uno shock fiscale che valorizzi e
non penalizzi la nascita di un figlio. Se dovesse continuare
così, con un ricambio generazionale insufficiente, andremo
incontro al crollo del Pil, della sanità e della previdenza".
Secondo De Palo, "non c'è più tempo da perdere: senza un
obiettivo concreto si naviga a vista e si va a sbattere contro
un muro. Se il Paese non dá una mèta rischiamo di girare a vuoto
senza un progetto concreto, commentando semplicemente i dati. Le
analisi sono chiare, serve la sintesi. Occorre coinvolgere
tutti, nessuno escluso in questa partita. Per questo il 9 e 10
maggio all'Auditorium della Conciliazione di Roma ci sarà la
quarta edizione degli Stati Generali della natalità, per mettere
insieme il mondo della politica, quello delle banche, quello
delle aziende, quello dello sport, quello dello spettacolo,
quello dei media perché -conclude - siamo tutti convocati e non
c'è più tempo da perdere".
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