"Le sezioni unite della Corte di
cassazione tornano a pronunciarsi sul tema delle concessioni
demaniali, entrando questa volta nel merito di quanto
precedentemente deciso dal Consiglio di Stato e accogliendo il
ricorso presentato da Confindustria Nautica, la sua associata
Assomarinas e Assonat". Lo annuncia una nota di Confindustria
Nautica, ricordando che il Consiglio di Stato aveva individuato
nuovi criteri normativi sulle concessioni demaniali,
successivamente li aveva applicati nel merito dichiarando
contestualmente inammissibile l'intervento fra gli altri di
Confindustria Nautica. Questa aveva presentato ricorso contro la
sentenza, contestando il diniego della giurisdizione e
"l'eccesso di potere". La Cassazione lo ha accolto annullando la
sentenza e rinviandola al Consiglio di Stato: le associazioni
sono legittimate a stare in giudizio. "Si tratta di una seconda
vittoria, ancora più rilevante di quella ottenuta dalle
associazioni balneari del dicembre scorso - commenta il
presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi - poiché in
questo caso abbiamo impugnato la sentenza di merito che aveva
dato applicazione ai criteri che fin da subito abbiamo ritenuto
erronei e fuorvianti. L'ulteriore censura rispetto alle
decisioni del Consiglio di Stato deve far riflettere la politica
cui, in particolare per la nautica da diporto, chiediamo di
riconoscere quanto stabilito dalla stessa Direttiva Bolkestein e
cioè la non applicabilità alla portualità turistica".
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