Il ddl sul Made in Italy è "un
provvedimento apprezzabile nei contenuti, che si presentano, in
molti casi, anche innovativi". Però "nel complesso necessita di
risorse aggiuntive e, soprattutto, strutturali, così da produrre
effetti duraturi e non limitati nel tempo e nell'efficacia". Lo
dichiarano il segretario generale dell'Ugl, Paolo Capone, e il
dirigente confederale Fiovo Bitti, a margine dell'audizione
presso la commissione Attività produttive della Camera.
In particolare "si apprezzano, per esempio, l'istituzione
della giornata nazionale del Made in Italy, la previsione di un
fondo nazionale, la cui dotazione finanziaria andrebbe però
rafforzata e, soprattutto, resa stabile nel tempo, il sostegno
all'imprenditorialità femminile, come pure gli incentivi alla
brevettazione, aspetto quest'ultimo che richiama la necessità di
un più stretto collegamento fra il mondo delle imprese e
l'università. Inoltre, la previsione dell'istituzione del liceo
del Made in Italy è sicuramente suggestiva; andrebbe coordinata
con quanto già esistente a livello territoriale in seguito
all'attivazione degli istituti tecnologici superiori-academy",
sottolineano Capone e Bitti.
"La tutela del nostro patrimonio culturale immateriale è
fondamentale e passa anche dalla registrazione dei marchi per i
luoghi della cultura - aggiungono -. Pertanto, potrebbero essere
inserite delle limitazioni alla cessione in uso a terzi dei
marchi stessi, per evitare forme di pubblicità improprie che
potrebbero portare danni di immagine molto significativi al
sistema Paese. Condivisibile la previsione di un albo delle
imprese culturali e creative, come pure l'istituzione del
comitato nazionale per la promozione dell'Italia come
destinazione turistica. Dovrebbe essere previsto - concludono -
un momento di confronto stabile con il sindacato confederale".
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