"Siamo molto preoccupati che la
nuova ZES unica per il Mezzogiorno, prevista dal decreto Sud
approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 7 settembre,
possa rivelarsi un boomerang per le imprese del Sud". Pasquale
Russo, presidente Confcommercio Campania, esprime così le
perplessità degli imprenditori meridionali sulla nuova Zona
Economica Speciale comprendente tutte le regioni del Sud, che
sostituisce quelle attuali, localizzate presso porti ed
interporti.
"Pur condividendo lo spirito di sburocratizzazione - spiega -
che anima l'intenzione del Governo, ci pare che le procedure di
autorizzazione di nuove attività, così come delineate nel
decreto, rischiano di avere l'effetto contrario, con una
eccessiva centralizzazione dei procedimenti ed il pericolo
concreto di sovrapposizioni e conflitti di competenze con gli
enti locali. C'è il rischio che lo Sportello Unico Nazionale
della Zes possa soccombere sotto il peso di migliaia di
procedimenti da gestire contemporaneamente, avendo competenza
sull'intero Mezzogiorno. Inoltre, le risorse stanziate per gli
incentivi, 1,5 miliardi di euro all'anno per l'intero
Mezzogiorno (peraltro sottratte ai fondi strutturali già
destinati al Sud), sono assolutamente insufficienti per avere un
reale effetto di crescita sistemica: si rischia l'ennesima
polverizzazione degli interventi priva di effetti significativi
sullo sviluppo del Sud. Auspichiamo che si adottino gli
opportuni correttivi al decreto per fare chiarezza sulle
procedure e sul loro campo di applicazione, non ben delineate
nel testo licenziato dal Consiglio dei Ministri, che vengano
precisate le competenze dei vari livelli istituzionali, dalla
Cabina di regia agli Enti Locali, e che si stanzino risorse
adeguate all'ampiezza dei territori interessati".
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