"Un confronto aperto con
Stellantis, Regione Basilicata e Confindustria che possa mettere
in luce le preoccupazioni e dare risposte in termini di garanzie
occupazionali, fermare le trasferte e che vengano superati
accordi che non danno garanzie future": è quello che ha chiesto
la segretaria generale della Fiom Cgil Basilicata, Giorgia
Calamita, al termine dell'attivo sindacale che si è svolto
stamani, a Potenza.
"Vogliamo discutere di piani industriali seri - ha detto - di
veri investimenti, di tenuta occupazionale del gruppo. Come Cgil
abbiamo garantito l'accordo del 2021, ma dopo l'ultima intesa
che non abbiamo firmato, Stellantis ha ottenuto una sorta di
agibilità a superare quell'accordo. Dai 7.155 iniziali siamo
scesi ai 5.800 attuali di cui 1.200 sono destinati alle
trasferte che mettono in difficoltà intere famiglie e sono
licenziamenti mascherati. Alla fine del 2024 - ha concluso - in
piena transizione elettrica andremo al di sotto dei quattromila
dipendenti".
La Fiom Cgil, nei giorni scorsi, ha iniziato una raccolta
firme nell'intera regione "per affrontare le condizioni di crisi
che sta attraversando l'area industriale di Melfi, Stellantis,
componentistica e logistica, e per trovare soluzioni concrete
che garantiscano il miglioramento delle condizioni di lavoro e
di vita, e la tenuta occupazionale".
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