(di Marcello Campo)
Solo tre seggi mancherebbero al
blocco delle destre spagnole, formato dal Pp e da Vox, per
raggiungere la maggioranza assoluta a Las Cortes e conquistare
così la Moncloa. Ora che è iniziata l'ultima settimana di questa
torrida campagna elettorale, gli ultimi sondaggi pubblicabili -
domani scatta il divieto - sono più o meno concordi nel
prevedere domenica prossima la vittoria dell'asse tra Alberto
Nunez Feijòo e Santiago Abascal. Una tendenza pressoché
costante, da lunedì scorso, il giorno in cui il leader del Pp
riuscì a sconfiggere il premier Pedro Sanchez nel duello tv.
Anche se nelle ultime ore la sfida elettorale ha fatto
registrare qualche sussulto: in mattinata il candidato premier
popolare è scivolato, in diretta tv, sul tema caldissimo delle
pensioni. Un'incertezza che ha subito provocato la censura del
suo rivale, il segretario socialista Pedro Sanchez, che lo ha
accusato di mentire a "10 milioni di pensionati spagnoli".
Solo i prossimi giorni diranno se si è trattato di un errore
lieve o un 'game changer', come viene chiamato un fatto nuovo in
grado di cambiare l'esito del voto. Tutto è nato in uno studio
della tv pubblica Rtve, dove Alberto Feijòo ha sostenuto che il
Pp "ha sempre votato a favore della rivalutazione delle
pensioni, in modo conforme all'andamento dell'inflazione".
Stavolta però, la giornalista presente in studio, Silvia
Intxaurrondo, dati alla mano, gli ha fatto notare che quanto
detto non corrispondeva alla realtà, perché in ben tre occasioni
i popolari al governo non difesero il potere d'acquisto delle
pensioni: nel 2012, 2013 e nel 2017.
Una volta scoppiata la bufera social, lo stesso Feijòo su
Twitter ha postato una timida rettifica, quasi più un'ammissione
di colpa: "Non ho problemi a chiarire alcune mie affermazioni
inesatte, contrariamente a Sánchez, la cui arroganza non lo
permetterebbe mai. La verità è che abbiamo detto sempre di sì
all'aumento delle pensioni". Un massaggio vago, in cui,
volutamente, non ha precisato se gli aumenti siano stai fatti
seguendo l'andamento dell'inflazione, come aveva detto in tv.
Diversi siti di fact-checking hanno ricordato infatti che nel
2012 Mariano Rajoy alzò le pensioni dell'1%, quando l'inflazione
era al 2,4%; mentre nel 2013, con l'inflazione all'1,4%,
l'aumento fu del 2% ma solo per i pensionati sotto i 1.000 euro.
Per tutti gli altri, l'aumento fu solo dell'1%. Infine, nel
2017, con l'inflazione al 2%, l'incremento delle pensioni è
stato di appena lo 0,25%. Insomma, aveva ragione la giornalista.
Da Bruxelles Pedro Sanchez è andato immediatamente
all'attacco: "I 10 milioni di pensionati meritano di sapere la
verità: il Pp non ha rivalutato le pensioni negli anni in cui
governava. Oggi le pensioni sono al riparo da una legge che è
stata approvata senza l'appoggio di Pp e Vox, e questa è la
verità, è indiscutibile, ed è quello che i pensionati meritano
di sapere".
Sui social in tantissimi hanno continuato a rilanciare la
clip di quel passaggio dell'intervista di Feijoò alla tv
pubblica. Con qualcuno che li ha già definiti "i peggiori cinque
minuti" della sua campagna elettorale.
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