"Migliaia di piccole e
piccolissime imprese abruzzesi, partendo da ristoranti, attività
ricettive, pizzerie, panifici, pasticcerie, punti vendita della
distribuzione alimentare, parrucchieri, artigiani, stanno
rapidamente uscendo dal mercato a causa dell'esplosione del caro
energia, e il rischio imminente è di una crisi nera senza
precedenti. Ci appelliamo a tutti i decisori affinché facciano
la propria parte, nessuno escluso, dagli enti locali fino al
parlamento ed al governo". Lo afferma il presidente di
Confesercenti Abruzzo Daniele Erasmi dopo la riunione del
Consiglio di Presidenza dell'associazione, tenutasi nella sede
regionale di Chieti.
Una assemblea nel quale i rappresentanti provinciali e
territoriali dell'associazione e delle singole categorie,
partendo dai presidenti provinciali Franco Menna (Chieti),
Marina Dolci (Pescara), Nino Bertoni (Teramo), Mario Antonelli
(L'Aquila e Comuni del cratere), Filiberto Figliolini (Avezzano
e Marsica) hanno espresso tutta la loro preoccupazione di fronte
non solo al caro-energia, ma anche all'assenza di risposte da
parte delle istituzioni interpellate.
"Assieme alle altre associazioni di categoria abbiamo
chiesto un intervento da parte della Regione Abruzzo, purtroppo
rimasta silente - sottolinea il direttore regionale della
Confesercenti Lido Legnini - e torneremo ad alzare la voce
assieme alle altre sigle. Ma è necessario che tutti i soggetti
in campo comprendano fino in fondo che questa volta molte
imprese non ce la faranno: escono da dieci anni di crisi e da
due anni di Covid, non hanno la forza di reggere questo impatto.
Per questo crediamo che tutte le istituzioni, dal Comune più
piccolo fino ai rappresentanti in parlamento, hanno il dovere di
fare la propria parte".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA