Si sono mosse senza una vera e
propria direzione le principali borse di Asia e Pacifico dopo
una serie di rialzi dovuti ai ripensamenti del presidente Usa
Donald Trump sui dazi alla Cina. A fronte di segnali che vengono
percepiti come contraddittori, i listini orientali si sono presi
una pausa di riflessione. Tokyo ha guadagnato lo 0,49%, Seul ha
ceduto lo 0,13%, Taiwan lo 0,82% e Sidney ha guadagnato lo 0,6%.
Ancora aperte Hong Kong (-1,23%), Shanghai (+0,03%), Mumbai
(-0,31%) e Singapore (+0,35%).
Contrastati i future sull'Europa, con la sola piazza di
Madrid prevista in rialzo e Londra poco mossa, negativi quelli
Usa. In piena stagione di trimestrali e dopo i dati sulle
immatricolazioni di auto in Europa sono attesi l'indice Ifo
dalla Germania e diversi indicatori Usa, dall'indice della Fed
di Chicago alle richieste di sussidi, dagli ordinativi di beni
durevoli alle vendite di case e agli indici della Fed di Kansas
City.
Nuovo passo indietro del dollaro a 0,88 euro, 142,74 yen e
0,75 sterline, fiacco l'oro (-0,25% a 3.321,34 dollari l'oncia),
contrastati il greggio (Wti +0,59% a 62,64 dollari al barile) e
il gas (-0,98% a 33,83 euro al MWh). In calo a 112,1 lo spread
tra Btp e Bund tedeschi, con il rendimento annuo italiano in
ribasso di 1,4 punti al 3,61% e quello tedesco di 0,2 punti al
2,49%.
Sulla piazza di Tokyo a tutto sprint i produttori di
semiconduttori Tokyo Electron (+3,74%) e Advantest (+3,17%),
insieme agli automobilistici Toyota (+2,92%) e Mitsubishi
(+2,73%). In campo bancario sprint di Nomura (+1,95%),
Mitsubishi Ufj (+2,01%) e Sumitomo-Mitsui (+1,75%).
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