Crescono i contribuenti che presentano le dichiarazioni dei redditi e aumenta il reddito Irpef totale dichiarato, che supera i mille miliardi, con un valore medio in aumento a 24.830 euro. E' la fotografia che emerge dai dati del Dipartimento delle Finanze del Mef sulle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche presentate nel 2024 sull'anno d'imposta 2023. A pagare la fetta più consistente delle tasse resta il ceto medio, ovvero i redditi sopra i 35mila euro, mentre i Paperoni - sempre pochi - versano meno di un decimo del totale delle tasse.
Sono oltre 42,5 milioni, in aumento dell'1,3%, le persone fisiche che lo scorso anno hanno assolto l'obbligo dichiarativo, direttamente attraverso i modelli 730 e 'Reddito persone fisiche, o indirettamente con Certificazione unica compilata dal sostituto d'imposta. Il reddito complessivo totale dichiarato ammonta a oltre 1.027,7 miliardi (57,5 miliardi in più rispetto all'anno precedente, +5,9%) per un valore medio di 24.830 euro (+5%).
L'imposta netta totale dichiarata, ovvero quella effettivamente versata all'Erario al netto degli sconti, ammonta a 189,9 miliardi di euro (+9%), pari in media a 5.660 euro e viene dichiarata da oltre 33,5 milioni di soggetti (circa il 78,8% del totale). Ma ci sono anche oltre 9 milioni di soggetti che dichiarano un'imposta netta pari a zero (perché ad esempio hanno un reddito in fasce di esonero o hanno detrazioni che azzerano l'imposta lorda), mentre considerando i soggetti la cui imposta netta è interamente compensata dal trattamento integrativo, i soggetti che di fatto non versano Irpef sono oltre 11,8 milioni.
Le tipologie di reddito maggiormente dichiarate, sia in termini di frequenza sia di ammontare, sono quelle relative al lavoro dipendente (53,9% del reddito complessivo e 55,9% del totale contribuenti) e al reddito da pensione (30% del reddito complessivo e 34,1% del totale contribuenti). Il reddito medio da pensione (pari a 21.260 euro) è inferiore del 14,4% al valore medio del reddito complessivo, mentre quello da lavoro dipendente (pari a 23.290 euro) è inferiore del 6,2%.
Considerando i soggetti sia in contabilità ordinaria che semplificata, il reddito medio d'impresa è pari a 29.250 euro, più alto del 17,8%, mentre quello da lavoro autonomo (70.360 euro) è oltre il doppio.
Dall'analisi per classi di redditi emerge che i contribuenti con imposta netta e redditi fino a 35mila euro (il 78% del totale) dichiarano il 36% dell'imposta netta totale, mentre il restante 64% è dichiarato dai contribuenti con redditi sopra i 35mila euro (22% del totale). In particolare il 30% è dichiarato nella classe 35-70mila euro. I Paperoni, ovvero i contribuenti con imposta diversa da zero e reddito complessivo maggiore di 300mila euro (0,2% dei contribuenti) dichiarano appena il 7,1% dell'imposta netta totale (era il 7,8% nel 2022).
L'analisi territoriale conferma il gap tra Centro-Nord e Meridione: la regione con reddito medio complessivo più elevato resta la Lombardia (29.120 euro), seguita dalla Provincia autonoma di Bolzano (28.780 euro), mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso (18.230 euro).
Per quanto riguarda infine le partite Iva, sono 4,17 i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione Iva per l'anno d'imposta 2023, in lieve diminuzione rispetto all'anno precedente (-0,9%): l'ammontare del volume d'affari dichiarato è risultato pari a oltre 4.737 miliardi (-2,7% rispetto al 2022).
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