Reyl, la banca d'affari svizzera di
Intesa Sanpaolo, è da 4 anni nel mirino dell'autorità di
vigilanza svizzera per verificare l'adeguatezza dei suoi sistemi
di riciclaggio e uno scambio di comunicazioni pubblicate dalla
rete di giornalismo investigativo Occrp (di cui fa parte anche
l'italiana Irpi Media), rivelano che secondo la Finma c'è una
propensione al rischio "molto elevata" unitamente a "una certa
negligenza" nel modo in cui è stata condotta la due diligence.
Tra i clienti di Reyl, secondo Occrp, "figurano la figlia
dell'ex presidente del Kazakistan, il genero del potente sovrano
dell'Uzbekistan, Leonid Reiman, ministro delle telecomunicazioni
sotto Vladimir Putin negli anni 2000 e in seguito consigliere
presidenziale, e i cittadini russi Liubov Komissarenko e Natalia
Ponomarenko, diventati clienti di Reyl nel 2022 nonostante i
sospetti sulla provenienza della loro ricchezza."
Un portavoce di Intesa Sanpaolo sottolinea che "non
sussistono rapporti tra Reyl e la maggior parte dei casi
riportati nell'articolo". Infatti, spiega: "dal 2021, con
l'assunzione di un nuovo assetto societario, Reyl ha rafforzato
i propri controlli in termini di compliance e antiriciclaggio; i
rapporti con le categorie di clienti più sensibili sono stati
esaminati con particolare attenzione e, ove ritenuto necessario,
sono stati chiusi".
"La Banca - risponde un portavoce di Reyl - collabora
pienamente con le autorità di vigilanza e attribuisce la massima
priorità al rispetto di tutte le normative applicabili,
impegnandosi costantemente a migliorare i propri processi e
controlli interni" e ricorda che "a seguito del cambio di
assetto proprietario avvenuto nel 2021 (quando Fideuram ha
acquisito il 69% del capitale), la banca ha ulteriormente
rafforzato i propri quadri normativi in ;;materia di conformità
e antiriciclaggio. I rapporti con le categorie di clienti a più
alto rischio sono stati attentamente esaminati e, ove ritenuto
opportuno, interrotti".
"Gli articoli pubblicati contengono informazioni riservate,
soggette agli obblighi di segreto bancario previsti dalla legge
svizzera - risponde un portavoce di Reyl - e la banca,
ritenendosi danneggiata dalla violazione del segreto bancario,
ha pertanto presentato un reclamo contro ignoti alle autorità
svizzere al fine di tutelare sia l'istituto che i suoi clienti".
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