Si è svolto stamani il presidio,
con sciopero dei lavoratori davanti ai cancelli della Flex,
azienda di elettronica che la corporate statunitense,
Flextronics, starebbe cedendo al fondo tedesco FairCap. Ai
cancelli erano presenti i responsabili territoriali di Fim-Cisl,
Fiom-Cgil, Uilm e Ugl, assieme alle Rsu; ha presenziato anche
l'assessora al Lavoro della Regione Fvg Alessia Rosolen che ha
sottolineato la "costante attenzione della Regione", pronta a
mettere in atto "gli strumenti previsti per le aree di crisi
industriale complessa dichiarate a livello nazionale, tra cui
quella di Trieste".
Il presidio è durato alcune ore e si è sciolto intorno alle
11; erano presenti anche delegazioni dei lavoratori altre due
aziende in crisi del territorio, Tirso e U-blox.
"Troppo facile avere un problema, vendere quote aziendali e
lavarsene le mani - ha detto Alessandro Gavagnin, segretario
Fim-Cisl di Trieste - Chiediamo che la Flex rimanga sul tavolo
ministeriale e affronti in maniera seria il problema e che venga
un possibile acquirente che rispetti il requisito fondamentale
per noi, cioè il mantenimento della piena occupazione".
Gavagnin non ha escluso una "manifestazione cittadina" anche con
i lavoratori di altre aziende: "Ci organizzeremo per
mobilitarci".
Intanto, si attende l'esito del tavolo al Mimit domani al
quale siederanno tutte le parti coinvolte insieme con Regione
Fvg, Confindustria Alto Adriatico e ministero del Made in Italy,
ovviamente.
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