Il gruppo Mediocredito Centrale
chiude il terzo trimestre con un utile consolidato di periodo
pari a 19,2 milioni, di cui 17,9 milioni di competenza del
gruppo. Lo si legge in una nota secondo cui il risultato ha
beneficiato dell'utile di periodo della capogruppo Mcc, pari a
euro 4,3 milioni (euro 16 milioni al 30 settembre 2022, anche
dovuto a significativi effetti straordinari), il ritorno
all'utile di BdM Banca (già Banca Popolare di Bari), pari a
350mila euro contro il rosso di 30,5 milioni al 30 settembre
2022) e l'utile della Cassa di Risparmio di Orvieto pari a 5,8
milioni. A questi si aggiungono effetti di consolidamento
positivi per complessivi 8,7 milioni (40,7 milioni al 30
settembre 2022, dovuto a valori particolarmente elevati sui
derivati), legati al differente trattamento contabile degli
strumenti derivati di BdM e dei reversal delle scritture
effettuate in sede di Purchase Price Allocation ("PPA") in
coerenza con l'evoluzione del
portafoglio creditizio di BdM e Cari Orvieto.
Anche Mediocredito Centrale, come
anticipato dall'ad Minotti nei giorni scorsi, non pagherà la
tassa sulle banche. Il cda che ha approvato i conti ha deciso di
proporre all'Assemblea degli azionisti che approverà il bilancio
al 31 dicembre 2023, la destinazione di un importo pari a due
volte e mezzo l'imposta sugli extraprofitti ad una riserva non
distribuibile a tal fine individuata, in luogo del versamento
dell'imposta straordinaria sull'incremento del margine di
interesse. Analoga decisione è stata presa dalle controllate Bdm
(ex Popolare di Bari) e Cr Orvieto.
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