Da Romeo + Giulietta di Luhrmann al Molière in bicicletta di Le Guay, non sono mancate negli ultimi anni originali trasposizioni cinematografiche di capolavori del teatro, amate dal pubblico. Ora è Gianfranco Cabiddu a proporre un incontro 'magico' sull'isola dell'Asinara, fra La tempesta di Shakespeare e L'arte della commedia di Eduardo De Filippo in La stoffa dei sogni. Il film, con un cast che comprende Sergio Rubini, Ennio Fantastichini, Teresa Saponangelo e Renato Carpentieri, e in un cameo, Luca de Filippo (''sono contento abbia fatto in tempo a vedere il film finito'' dice il regista) in sala dal 1 dicembre con Microcinema.
La rilettura di Cabiddu vuole rendere omaggio a due grandi maestri e capocomici ''che hanno sempre pensato prima di tutto al pubblico, veicolando con la levità del racconto, i temi più profondi''. Da ragazzo, spiega ''ho avuto la grande fortuna di lavorare per Eduardo, nel periodo in cui ha tradotto in napoletano antico 'La tempesta', registrandone anche una versione audio per voce sola''. Anni dopo visitando l'Asinara, ''che ora è un parco naturale, mi sono reso conto di come sia veramente l'isola di Calibano (la creatura 'selvaggia' nell'opera di Shakespeare, ndr). Ho così deciso di ambientarci la storia di perdono de La tempesta, unendo anche elementi de 'L'arte della commedia' di Eduardo, dove c'è una compagnia di attori che resta senza teatro, quando questo va a fuoco''. Nella favola moderna, ambientata in un'Italia da primi anni '60, dopo un naufragio notturno, due guardie, alcuni camorristi guidati da Don Vincenzo (Carpentieri), e la piccola compagnia familiare del capocomico Campese (Rubini), si salvano approdando sull'isola - carcere dov'erano destinati i criminali. Una forzata 'collaborazione' tra attori e malavitosi, rende difficile per De Caro (Fantastichini) il direttore del Penitenziario, capire quali siano i buoni e quali i cattivi.
Intanto, Miranda (Gaia Bellugi), giovane figlia di de Caro, salva e si innamora di uno dei fuggiaschi... ''Il copione mi è piaciuto moltissimo da subito - spiega Rubini -. Il mio personaggio è quello de 'L'Arte della commedia', ma ho cercato di non assomigliare ad Eduardo, sono partito da me''. Rispetto al poco spazio che potrebbe avere il film (prodotto da Paco in collaborazione con Rai Cinema), sul mercato italiano dice ironico: ''Non ritenevamo di far rivivere Shakespeare e Eduardo, ma se sono loro il problema, da noi c'è qualcosa che non quadra''. La stoffa dei sogni ha per Fantastichini ''una storia nella quale credi e dove, da padre, ho trovato anche un legame personale. La necessità di saper lasciar andare i figli, amore è dare libertà''. Gli attori scherzano infine sulle difficoltà della lavorazione all'Asinara: ''Posto bellissimo, ma ti ritrovi a tu per tu con i cinghiali - dice Rubini, che sta scrivendo una serie e un nuovo film -.
Vivere come in un ostello però ci ha molto unito'' dice Rubini.
''C'era un'atmosfera bellissima, stavamo sempre insieme a parlare, anche perché i cellulari non funzionavano'' aggiunge sorridendo Teresa Saponangelo
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