"Avverto un profondo senso di
smarrimento: sono molto turbato, addolorato, provo un vero
dolore non solo per il Papa, ma per una persona che ho sempre
sentito vicina, grazie a questo inspiegabile rapporto di fiducia
che mi ha concesso e che è stato davvero il più grande dono
della mia vita professionale, e poi è diventato altro, qualcosa
di molto personale". Fabio Fazio ricorda emozionato Bergoglio,
che ha avuto il privilegio di intervistare tre volte in tv, a
Che tempo che fa: la prima volta il 6 febbraio 2022, quando il
programma veniva ancora trasmesso su Rai3 - e segnò il debutto
di un pontefice in un talk show - e due sul Nove, il 14 gennaio
2024 e l'ultima, il 19 gennaio scorso, quando Francesco parlò,
tra l'altro, di migranti e dell'inverno demografico in Italia.
"Al di là dei primati - sottolinea Fazio in una conversazione
con l'ANSA - voglio ricordare la semplicità assoluta con cui
diceva le cose più importanti della vita, quella di un uomo
vicino agli uomini che conosceva profondamente l'animo umano in
tutte le sue sfumature, le debolezze, capace come pochi di
sentire il dolore e gli umori del mondo, di essere vicino a
tutti, in particolare ai più poveri, ai bisognosi, ai migranti.
E non è un modo di dire perché questo è un Papa che ha camminato
fra i poveri, che - come notava un mio amico prete - aveva le
scarpe impolverate perché girava davvero per le strade. Ogni sua
parola è sempre apparsa vera perché esperienziale: è stato un
uomo vero, del Vangelo, un Papa che si è sempre pronunciato
contro il clericalismo, che ha rinnovato come nessuno la Chiesa
e ha chiamato a sé tutti, ha fatto sentire tutti vicini, amati
perdonati, compresi. E si è posto fuori da ogni convenzione:
basti pensare che a gennaio annunciò in diretta televisiva la
nomina di suor Raffaella Petrini a capo del Governatorato".
"Riascoltando le interviste, oggi hanno un significato ancora
più prezioso: è stato un Papa che ha davvero illuminato questo
mondo buio in un momento così triste e così violento, una luce
che ha rischiarato il nostro cammino. Oggi siamo soli. Al tempo
stesso - continua Fazio - credo che quello che è stato non potrà
essere cancellato: ha dato un'impronta talmente forte, in senso
evangelico, che per i fedeli di tutto il mondo sarà impossibile
tornare indietro".
"Affranto, disorientato, ho bellissimi ricordi e un grande
vuoto", conclude.
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